FRANCESCO
Cronaca

La battaglia per la Geal non è finita

Meucci Per chi sostiene la bontà dello scenario che avrebbe disegnato la legge Baldini-Mercanti (visto il ruolo, sancito anche da un...

Meucci

Per chi sostiene la bontà dello scenario che avrebbe disegnato la legge Baldini-Mercanti (visto il ruolo, sancito anche da un emendamento a sua firma, che la consigliera regionale del Pd aveva avuto nel tessere quei rapporti necessari a convincere l’area fiorentina a votare sì alla proposta di legge) è stata una mazzata. Così come lo è stato per chi a livello locale – Mercanti su tutti, è ovvio – ha portato avanti la battaglia. Diciamo pure che nel Pd è atto un dialogo (anche se sarebbe più corretto chiamarla una resa dei conti tra le due anime) per cercare di arrivare comunque a una posizione unitaria. Gli spiragli ci sono ed è probabile che alla fine prevalga il buon senso e la proposta di legge finisce per passare. L’alternativa sarebbe consegnare Geal mani e piedi a Gaia. Il che farebbe ricchi e felici – è proprio il caso di dirlo – quei sindaci che già stanno dentro un’azienda che assomiglia molto a un carrozzone e dove i soldi scorrono via come, appunto, l’acqua nei tubi. Ma sarebbe anche e soprattutto chiudere la porta alla possibilità di stringere i tempi per la costruzione di un ambito unico nella provincia di Lucca che possa a quel punto confluire dentro un gestore – o, perché no, darne vita a uno proprio – che sia interamente pubblico (come Gaia) ma gestito con criteri manageriali (come Acque spa o Geal, dove dentro ci sono i privati). Non è un utopia, è lo scenario al quale lavoravano quei pochi con un minimo di visione strategica a Lucca e nella Piana. Il naufragio della legge regionale, invece, lascia tutto com’è e appunto condanna Geal a finire nelle pastoie di Gaia. Non ce ne voglia chi vede di buon occhio questa strada, ma continuiamo a preferire l’idea che Lucca possa tenersi la sua acqua con un progetto innovativo e all’avanguardia.