
Una manifestazione di piazza della Cgil (foto di archivio)
Gli oltre 40mila iscritti che ha fatto registrare la Cgil di Lucca nel 2024, è considerato un risultato storico. I tesserati sono aumentati in ambito provinciale – ammontano a 40.975 – e il numero si confronta, anche, con il riferimento temporale degli oltre cento anni di vita della Camera del Lavoro. La soddisfazione è palpabile a partire del segretario generale Fabrizio Simonetti.
"E’ lo specchio dell’impegno svolto dal gruppo dirigente e delle sue categorie – afferma Simonetti – da coniugare con la passione e la serietà di tanti delegati e delegate che, a diverso titolo, si adoperano per la complessa battaglia della tutela dei diritti del lavoro, così come di quelli civili e sociali".
Il segretario della Camera del Lavoro non ha dubbi nell’affermare che "ad aver spinto un numero sempre maggiore di lavoratori, pensionati e cittadini a farsi rappresentare dalla Cgil, che resta ancora il primo sindacato della provincia di Lucca e d’Italia, dipende dall’impegno di chi sceglie di fidarsi e di affidarsi alla Cgil di Lucca".
Incalzato su quella che alcuni narrano come la crisi del sindacato, Simonetti è netto: "Il nostro risultato a Lucca, così come nel Paese, dimostra semmai che il sindacato è tutt’altro che in crisi; è un baluardo di conquiste e oggi rappresenta un presidio di democrazia e di tutela dei lavoratori, alla luce della crisi in atto e di un’altra crisi, quella che tende a rimuovere certi riferimenti di tutela delle persone più fragili; il nostro lavoro quotidiano parla del contatto con i lavoratori anche in tutti i servizi che Cgil ha consolidato, e che rappresentano un riferimento tangibile per tutti coloro che si affacciano alla nostra porta".
Il segretario prosegue in un’analisi che abbraccia diversi temi hanno a che fare con la Lucchesia, a partire dai dati che parlano delle aziende che faticano a reperire addetti.
"Le aziende sono parte integrante di un percorso di formazione – sostiene Simonetti – al di là di ciò che le scuole tecniche e professionali sono in grado di fornire; da questo punto di vista, la mia opinione è che la scuola, oltre a formare tecnici, dovrebbe preparare cittadini consapevoli, persone in grado di essere in grado di sviluppare un’analisi critica; vi è poi un altro aspetto che riguarda la loro stabilizzazione e la giusta retribuzione: i giovani hanno bisogno di trovare risposte precise perché parliamo del loro destino, della dignità, di futuro".
Per il segretario "occorre creare condizioni di reciproca soddisfazione" e lancia anche l’idea di istituire a livello provinciale "un tavolo al quale partecipino le organizzazioni dei lavoratori, degli imprenditori e le amministrazioni, per decidere insieme le nuove strategie, anche alla luce di quelli che dovranno essere, da parte dell’impresa, gli investimenti per essere realmente concorrenziali".
Tra i settori analizzati dal segretario della Cgil, quello del turismo: "Non è possibile – dichiara – accorgersi che il comparto ha bisogno di professionalità solo durante l’alta stagione, di fatto dando ai lavoratori solo una certezza a tempo".
Maggiore attenzione anche per l’attività della prevenzione dei rischi sul lavoro che, conclude il segretario, "dipende dalla logica degli appalti e dal fatto che solo adesso ci si accorge che negli anni, i servizi della prevenzione, sono stati costantemente depotenziati".