La città-cantiere. Lo sviluppo resiliente delle aree interne aiuta la sostenibilità

Due dibattiti con Promo PA Fondazione e l’Ordine degli Architetti grazie anche alla Pts spa, società di consulenza strategica.

La città-cantiere. Lo sviluppo resiliente delle aree interne aiuta la sostenibilità

Due dibattiti con Promo PA Fondazione e l’Ordine degli Architetti grazie anche alla Pts spa, società di consulenza strategica.

Una preziosa occasione per capire come promuovere e valorizzare le aree interne del nostro Paese e quali sono gli strumenti da utilizzare per uno sviluppo resiliente dei territori. La seconda e ultima giornata di Lubec ha preso il via con due appuntamenti speciali dedicati al tema del "Cantiere città e territori" organizzati in collaborazione con Promo PA Fondazione e l’Ordine degli Architetti.

Tra i protagonisti Pts spa, società di consulenza strategica presente a Real Collegio con il presidente Lelio Fornabaio e l’associate partner, Angela Tibaldi. Il primo talk si è concentrato sulla cultura e l’innovazione al servizio della sostenibilità: sono intervenuti Enrica Lemmi, direttrice della Fondazione Campus di Lucca e Carolina Taddei della Fondazione musei senesi. A portare la loro testimonianza di "buone pratiche" il sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio e l’assessore alla cultura di Piacenza, Christian Fiazza; ha condotto Annalisa Giachi, responsabile Area Ricerche di Promo PA Fondazione.

I presenti hanno risposto a tre domande, non semplici: quali strumenti possono essere adottati per favorire lo sviluppo nelle aree interne, quale ruolo sono chiamati a svolgere i soggetti privati e, infine, come possono cultura e turismo sostenere questi processi. Ad aprire il talk il presidente di Pts, Lelio Fornabaio: "Il settore pubblico è chiamato a svolgere un duplice ruolo nei processi di sviluppo territoriale: provvedere – da un lato – all’infrastrutturazione dei servizi di base per contrastare la marginalità delle aree interne e – dall’altro – a stimolare e sostenere l’imprenditoria locale, fornendo incentivi e strumenti per favorire la nascita di nuove imprese e il rafforzamento di quelle esistenti, e il recupero di tradizioni e mestieri. Ascolto del territorio e coinvolgimento delle comunità locali rappresentano elementi imprescindibili per assicurare la stabilità e longevità dei processi di sviluppo territoriale".

Tra le buone pratiche anche quella raccontata dalla Fondazione Campus: "Abbiamo appena concluso un progetto con l’università di Pisa finalizzato alla valorizzazione delle aree interne, quindi periferie e piccoli borghi, attraverso un processo di trasferimento dell’innovazione tecnologica - ha commentato Enrica Lemmi - Abbiamo selezionato San Pellegrino in Alpe, un piccolo borgo con dieci anime, molto frequentato d’estate, noto come meta di pellegrinaggio. Qui vi è un turismo molto aggressivo, mordi e fuggi. Nel borgo c’è anche un museo etnografico con 4mila pezzi unici, ma nessuno va a visitarlo. Grazie al progetto lo abbiamo promosso e valorizzato con soluzioni innovative, ma adesso che il progetto finanziato dall’Unione europea è terminato temo che tutto il nostro lavoro vada perduto".

"Le politiche che abbiamo messo in campo forse non sono state adeguate - ha aggiunto Annalisa Giachi - la strategia nazionale delle aree interne non è stata efficace e non ha dato i risultati attesi, la maggior parte delle risorse, poi, non sono state spese. Trovo più efficace la linea che riguarda le green communities dove lì la strategia integra turismo e cultura al servizio delle infrastrutture. Se pensiamo di fare un intervento dall’alto non arriviamo da nessuna parte".

Giulia Prete