Il messaggio degli studenti e della scuola tutta è arrivato chiaro e forte alla Provincia che ha subito informato la ditta che dovrà intervenire sui prefabbricati del Paladini Civitali per tappare le falle e impedire che l’acqua piovana si infiltri nelle aule. La notizia è buona per metà.
La ditta infatti è pronta a intervenire ma non potrà farlo fintanto che piove. Ci vorranno dunque almeno 1-2 giorni di tempo asciutto per consentire i lavori. Il meteo in questo senso dovrebbe essere “amico“ secondo le previsioni, vediamo se però il fine settimana che si mette in mezzo può rappresentare un freno. Ogni giorno di attesa – soprattutto se riprendessero le piogge – rappresenta un fardello non indifferente con l’acqua che sgocciola sui banchi, sulle teste degli studenti, allaga i pavimenti, fa saltare i pannelli dei controsoffitti. Anche perchè, proprio a causa degli allagamenti di alcune aule, a rotazioni le classi sono costrette a stare un giorno in più a casa.
Gli studenti del Paladini Civitali hanno chiesto alla Provincia un incontro urgente per mettere sul tavolo le criticità e ottenere risposte. E la Provincia è pronta a ricevere i ragazzi, attraverso la consulta, nel primo giorno possibile, ancora da calendarizzare. L’obiettivo della Provincia era di riportare tutte le classi del Civitali-Paladini ad inizio di questo anno scolastico ma la grandezza dell’ex complesso conventuale, i ritrovamenti archeologici, alcuni ritardi nei lavori che sono molto delicati trattandosi di un immobile di antica origine, hanno fatto da freno. Un intervento da oltre 13 milioni di euro.
L’ultimo annuncio si riferiva a gennaio 2025 quando, aveva dichiarato pubblicamente l’ex presidente Luca Menesini, “l’intero istituto Civitali-Paladini tornerà nella sua sede storica“. Ancora un appuntgamento mancato, ed è già il secondo anno (il 2025 sarà eventualmente il terzo), che i diplomati per tutti e cinque gli anni non hanno mai messo piede in una sede vera.
L.S.