IACOPO NATHAN
Cronaca

La Giornata della Memoria. Proiezione speciale a Imt: "Contro ogni forma d’odio"

Appuntamento con “Memoria“, documentario del 1997 del regista Gabbai. Professoressa Pavan: "Dobbiamo tramandare alle nuove generazioni".

La scuola IMT Alti Studi Lucca, la Scuola Superiore Sant’Anna, la Scuola Normale Superiore e l’Università di Pisa hanno organizzato in occasione della Giornata della Memoria la proiezione di “Memoria. I sopravvissuti raccontano”, film del 1997 sulla Shoah italiana, per la regia di Ruggero Gabbai, con il soggetto di Liliana Picciotto e Marcello Mezzetti. L’ appuntamento era alla Cappella Guinigi della Scuola IMT, nel complesso di San Francesco, dove era presente, tre gli altri, anche l’Arcivescovo di Lucca, Paolo Giulietti. “Memoria. I sopravvissuti raccontano” è un film documentario che raccoglie le testimonianze di 93 ebrei italiani sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz- Birkenau. È stato prodotto da Forma International assieme al Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano, basandosi sul soggetto e sugli studi storici di Marcello Pezzetti e di Liliana Picciotto. La cattura nelle città italiane e la deportazione nei vagoni blindati, l’arrivo e la separazione dai loro cari, la vita nel campo, la liberazione e il loro difficile ritorno sono alcuni dei momenti raccontati. A introdurre l’evento è stata Ilaria Pavan, professoressa in Storia contemporanea alla Scuola IMT.

“La scelta di Imt di partecipare attivamente al Giorno della Memoria nasce dal desiderio di rendere protagonista la nostra scuola tra le moltissime iniziative che ci sono state in tutta Italia, e in molte università - spiega la professoressa Pavan -. La scelta, congiunta con altri atenei come il Sant’Anna e la Normale, è stata quella di proiettare un documentario di Gabbai del 1997, che si intitola “Memoria“. Gabbai è anche lo stesso regista dell’attuale film su Liliana Segre, che ha suscitato ignobili attacchi dai quali Imt si discosta in modo fermo. Questo era il suo primo documentario dedicato alla Shoah. Ha quasi 30 anni, è praticamente un documento storico, perché fa parlare direttamente i sopravvissuti, che raccontano la loro storia. Si tratta di circa 90 ebrei italiani sopravvissuti ai lager. Parole assolutamente attuali, che veicolano un messaggio universale. Il Giorno della Memoria dovrebbe assurgere a un significato universale di condanna a ogni forma di intolleranza, odio o razzismo“.

E tramandare la memoria alle nuove generazioni sarà sicuramente un tema centrale per il futuro.

“Le testimonianze dirette, per ragioni biologiche sono in via di esaurimento - conclude -. Negli ultimi vent’anni però, proprio le parole dei sopravvissuti, sono stati tra i metodi migliori e più efficaci per tenere in vita la memoria. Adesso dobbiamo pensare un nuovo modo per continuare ad avvicinare generazioni anagraficamente sempre più lontane ad un tema come quello della Shoah. Sta adesso alla scuola, all’università e alla società civile riattivare la memoria nei ragazzi. Si tratta di una vera e propria sfida, in un momento di passaggio che sta cambiando, con la testimonianza empatica che smetterà di essere così presente e diretta“.

ia.na.