REDAZIONE LUCCA

La legione. Condor

Il libro di Moreno Pedrinzani, "L'addio della Legione Condor", esplora la propaganda e l'esperienza bellica tedesca nella guerra civile spagnola. Un'opera che mette in luce l'attualità e la pericolosità dell'atteggiamento bellicoso.

Non è facile scrivere due libri in uno. Impresa riuscita a Moreno Pedrinzani con

“L’addio della Legione Condor - La propaganda e l‘esperienza bellica dei tedeschi

nella guerra civile spagnola 1936-1939” edito da Tralerighe e vincitore del primo

premio per la storia militare Amedeo De Cia. Dicevamo

due libri in uno, perché Moreno, oltre ad aver tradotto il testo dallo spagnolo e redatto una lunga prefazione,

ha ripercorso, richiamandosi all’opera, la storia a ritroso,

e non solo quella raccontata

in queste pagine, ma fino a far brillare, fra i tanti, perfino

il famoso aviatore denominato il “Barone rosso” grazie, questo, ad una successione

di note alquanto esaurienti, che solo un vero storico poteva darci.

Il tutto per meglio mettere

in luce le vicende della guerra civile spagnola e la sua propaganda, che mirava a tenere buono il popolo,

allo scopo di infondergli

fiducia nel generale Franco,

il Caudillo. Nella successione delle pagine, non mancano

le originali immagini inneggianti ufficiali, dittatori, semplici soldati e sequenze di battaglie aeree, ovviamente

della Legione Condor.

Insomma, siamo dentro un’epoca che credevamo

di dover visitare nei libri per meglio capire e diffondere

la cultura della pace e ridurre

la guerra a tabù. Invece

ci sono popolazioni dilaniate

da guerre che non accennano

a finire, per certi aspetti

con modalità, almeno propagandistiche, che

ci conducono alla Legione Condor.

Libro quindi attuale,

e che bene ci fa capire

quanto sia deleterio e inutile l’infantilismo belligerante.