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La lezione di Zecchi: "E’ necessario lavorare sulla scuola per non dimenticare"

Il filosofo in San Girolamo con il giornalista triestino Fausto Biloslavo per un evento promosso dai Comuni di Lucca e Pisa, Comitato 10 Febbraio e Anvgd.

La lezione di Zecchi: "E’ necessario lavorare sulla scuola per non dimenticare"

E’ una memoria non ancora totalmente condivisa, quella dei martiri delle foibe. Questo è il punto di vista espresso dal professore e filosofo Stefano Zecchi, intervenuto all’evento di ieri pomeriggio nel Teatro di San Girolamo, organizzato dal Comitato 10 Febbraio per il Giorno del Ricordo.

Alla nostra domanda sull’effettiva necessità di insistere con l’organizzazione di eventi e dibattiti sull’argomento e se, quindi, la memoria non sia ancora condivisa, il professore e filosofo ha risposto con chiarezza: "No, non c’è ancora - ha esordito - totale condivisione. Questa giornata, anche se istituita dalla presidenza della Repubblica non è sentita e celebrata da tutti, è abbastanza evidente". E su cosa si possa fare materialmente per superare le divisioni e la disinformazione, l’indicazione di Zecchi è precisa: "Questi eventi sono molto utili per alimentare il dibattito - ha spiegato - e fornire informazione alla gente. Ma secondo me è soprattutto necessario lavorare sulla scuola, per far conoscere ai ragazzi questa parte della storia per tanti anni dimenticata se non nascosta. Sta ai professori fare opera di comunicazione verso i propri studenti, in modo da informare e far riflettere e perché si continui a ricordare. Senza tutto questo, la memoria è destinata a scomparire".

La conferenza di ieri, promossa dai Comuni di Lucca e Pisa, con il patrocinio del Comitato 10 febbraio e dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, è stata introdotta dal sindaco di Lucca, Mario Pardini – che ha sottolineato la sinergia con Pisa – e dalle considerazioni di Sandro Righini, presidente provinciale del Comitato e di Guido Giacometti, referente per la Toscana dell’Associazione, che hanno sottolineato quanta strada ci sia ancora da percorrere perché questo ricordo sia davvero condiviso da tutti.

E dopo la lettura di una testimonianza diretta di una esule, è iniziata la conversazione con Stefano Zecchi e con il giornalista triestino Fausto Biloslavo, condotta dal direttore artistico del Teatro del Giglio, Cataldo Russo, davanti a un centinaio di persone.

Alla domanda di Russo sulla possibilità di superare l’odio ancora in parte presente tra le varie parti coinvolte, Zecchi ha risposto che "è realmente possibile a patto che quanto è successo in quegli anni venga riconosciuto da tutti, senza riserve: solo così si può guardare finalmente avanti tutti insieme oltre le divisioni e l’odio".

Paolo Ceragioli