La Nazionale degli “hacker“ in città. Venti giovani talenti alla Scuola Imt

I ragazzi, dopo giorni di formazione, saranno selezionati per partecipare all’European Cybersecurity Challenge, la competizione dedicata alla cyber sicurezza che si terrà a Torino dal 7 all’11 ottobre .

La Nazionale degli “hacker“ in città. Venti giovani talenti alla Scuola Imt

La squadra al completo durante la presentazione (Foto Alcide)

E’ stata presentata ieri, nella sede della Scuola IMT, la rosa di 20 hacker che rappresenterà l’Italia all’ European Cybersecurity Challenge, la competizione dedicata alla cyber sicurezza che si terrà a Torino dal 7 all’11 ottobre e vedrà sfidarsi giovani hacker da tutto il mondo.

Oltre alle squadre nazionali delle varie discipline sportive, l’Italia ha infatti anche una Nazionale di cyber defender, composta naturalmente solo da “hacker buoni”.

I ragazzi, tutti tra i 17 e i 25 anni, in questi giorni si sono riuniti a Lucca per interessanti – e tostissimi - momenti di formazione con simulazioni della gara a squadre che affronteranno durante i campionati europei. Al termine di questa settimana, anche se i nomi sono già noti, verranno infatti selezionati coloro che a ottobre dovranno partire per Torino, gareggiando con team di hacker provenienti da tutta Europa.

La Nazionale di “hacker” esiste dal 2017 ed ha ottenuto ottimi risultati, classificandosi sempre sui primi posti del podio. Una punta di diamante che, oltre ai giochi, è un vero e proprio investimento non solo per il nostro paese ma per il mondo intero. Lo sa bene Rocco De Nicola, Rettore della Scuola IMT ma anche esperto di sistemi distribuiti e cybersecurity: “Come Scuola IMT siamo coordinatori di un dottorato nazionale sulla cyber security. Varie università, circa venti, ci hanno messo a disposizione delle borse di studio e abbiamo selezionato i candidati. La selezione, tra l’altro, è in corso proprio in questi giorni. Abbiamo ricevuto 180 domande per 30 posti disponibili, purtroppo nessun lucchese. Tanti, dopo la formazione, andranno a fare ricerca nelle loro università. Sei persone, invece, resteranno qui a Lucca e collaboreranno con Imt. Un percorso lungo e molto tosto che però preparerà grandi professionisti”.

“Oggi tutto è un rischio per la sicurezza - prosegue - e c’è sempre più bisogno di formare. Più la nostra vita si svolge online, più ovviamente ci sono pericoli. Penso ai social, alle app di home banking e molto altro. Una password rubata può creare numerosi problemi non solo alle grandi aziende, ma per tutti i cittadini. Gli attacchi hacker sono molto frequenti ed è necessario sapersi difendere”.

Giulia Prete