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La raccolta di Massimo Caggiano, 100 capolavori d’arte italiana

Mostra al Palazzo delle Esposizioni di Lucca con oltre 100 capolavori di 45 artisti italiani e stranieri, raccolti in 35 anni di collezionismo da Massimo Caggiano. Un trionfo della bellezza, dell'arte e della resistenza alle mode. Un'esperienza unica per scoprire le emozioni trasmesse dalle opere.

Una selezione di oltre 100 capolavori, a firma di alcuni dei più importanti nomi della pittura e della scultura nella storia dell’arte italiana ed internazionale dagli anni Ottanta del XX secolo. E’ la nuova grande mostra al Palazzo delle Esposizioni di piazza San Martino, che ci accompagnerà fino al 2024 con la collezione di Massimo Caggiano. Fino al 28 gennaio Lucca ospiterà infatti l’esposizione “Figurazioni, Sguardi, Persone e Vicinanze”, promossa da Comune di Lucca in collaborazione con la Fondazione Banca del Monte e la Fondazione Lucca sviluppo, e con il patrocinio della Fondazione Perugia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. La mostra porta in luce la collezione, ancora poco conosciuta di Massimo Caggiano, che svela al pubblico i propri tesori più preziosi, raccolti in 35 anni di collezionismo.

“Ho sempre desiderato – dichiara Massimo Caggiano – e scelto opere che mi trasmettessero emozioni positive e che mi parlassero. Non interpreto le opere e non penso a cosa l’artista voglia dire nella sua opera: ho soltanto il desiderio di accostare le opere in maniera che le figure di un dipinto o di una scultura possano dialogare tra loro. Sono le opere che parlano a me comunicandomi, anche a distanza di anni, sempre le stesse emozioni… sono sempre amate”. Trionfo della bellezza, dell’arte e orgoglio del collezionista, un percorso studiato e pensato dal collezionista stesso per le sale del Palazzo guiderà i visitatori tra le oltre 100 pitture e sculture di ben 45 artisti italiani e stranieri. Tutti artisti che hanno come comune denominatore la resistenza alle mode e il rifiuto delle tendenze programmate.

Tra le diverse declinazioni di ognuno di questi movimenti, emergono come tratti comuni l’abbandono del concetto di avanguardia, il recupero della pittura e degli strumenti più tradizionali.