FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

“La scacchiera di Morci“. Storia di un’amicizia oltre l’orrore nazi-fascista

Stamani nell’Auditorium di San Romano l’incontro con Da Ros e Pasinelli. La vicenda del 1942 di un giovane ebreo croato e di una ragazza italiana .

Stamani alle 10 in occasione della commemorazione del Giorno della Memoria – che ricorda la liberazione il 27 gennaio 1945 del campo di concentramento di Auschwitz – l’amministrazione comunale di Lucca, l’Ufficio Scolastico Territoriale, Tralerighe libri editore, l’Associazione Toscana Volontari della Libertà e il Centro Studi di Storia Contemporanea “Carlo Gabrielli Rosi” Sarnico (Bergamo), presentano la storia di Morci e Tina. Emanuela Da Ros e Bernardino Pasinelli hanno ricostruito la storia di un giovane ebreo croato e una ragazza italiana uniti dal gioco degli scacchi.

Nell’auditorium di San Romano gli studenti, dopo i saluti del sindaco Mario Pardini, della dirigente dell’Ufficio scolastico Marta Castagna, dell’assessore Simona Testaferrata, dello storico Andrea Giannasi e della presidente di ATVL Simonetta Simonetti, potranno ascoltare questa incredibile storia di amicizia che si scontrò con l’antisemitismo, la persecuzione, il razzismo, la paura, la guerra.

L’evento si svolse nel 1942. In una piccola località sul lago d’Iseo giungono, come internati dal regime fascista, alcuni ebrei slavi in fuga dalla ex Jugoslavia, dove sono in atto feroci persecuzioni antisemite. Tra loro c’è Morci, un ragazzo di 15 anni i cui genitori sono stati deportati in Polonia. La sua sopravvivenza è sospesa a un filo. La sua condizione di internato non gli permette di accedere al tesseramento obbligatorio per acquistare generi di prima necessità. Spinto dalla fame, Morci chiede a una ragazza di comprargli qualcosa da mangiare. Tina, che ha 18 anni e proviene da una famiglia antifascista ed è fidanzata con Vittorino, un ufficiale medico al fronte, gli regala la sua spesa. Un atto di generosità che è l’inizio di una profonda amicizia. Tina insegna l’italiano a Morci e lui le insegna a giocare a scacchi sulla sua scacchiera di legno: l’unico oggetto che ha portato con sé da Zagabria, ricordo della famiglia sommersa nella Shoah. Tina custodisce per tutta la vita la scacchiera che le era stata affidata come pegno d’amicizia, avvolta in un panno su cui aveva scritto “Da restituire a Morci”. Muore senza averlo fatto.

Solo 75 anni dopo, Edy, la nipote di Tina, ritrova la scacchiera. Spetta a lei restituirla. Ma Morci è morto: sarà suo figlio, Mladen a tornare a Sarnico e a riportare la scacchiera del padre a Zagabria. Basato su una storia vera e su personaggi realmente esistiti, “La scacchiera di Morci” racconta di una piccola comunità che lotta e resiste nel fuoco della seconda guerra mondiale. È un invito al rispetto, all’amicizia, alla solidarietà e all’amore. Ma è, soprattutto, un invito alla memoria. Emanuela Da Ros oltre a scrivere libri per bambini e ragazzi, è giornalista e docente di Lettere in una scuola superiore. Con Feltrinelli ha pubblicato – tra gli altri - La storia di Marinella. Una bambina del Vajont (premio selezione Bancarellino e selezione Sceglilibro), entrato nel catalogo 2016 The White Ravens. Bernardino Pasinelli, archivista informatico, studia la Shoah nelle valli bergamasche e bresciane di cui ha pubblicato alcuni saggi sulla rivista “Quaderni di Archivio Bergamasco”. Ha ideato il sito www.sciesopoli.com e collabora con l’associazione Children of Selvino.