La seconda vita del Tetra Pak. Fibra di cellulosa e plastica grazie all’ingegno della Lucart

La cartiera ha messo a punto un percorso di recupero del cento per cento del poli accoppiato. Dallo stabilimento di Diecimo escono materie prime riciclate per prodotti innovativi e a impatto zero.

La seconda vita del Tetra Pak. Fibra di cellulosa e plastica grazie all’ingegno della Lucart

La seconda vita del Tetra Pak. Fibra di cellulosa e plastica grazie all’ingegno della Lucart

Immaginereste mai che il contenitore del latte che avete nel frigo un giorno potrebbe diventare un pallet? Una cassetta portafrutta? Un dispenser per carta a sua volta riciclata al cento per cento e sempre provento del recupero del materiale poli accoppiato?

No, vero. Eppure, basta uscire pochi chilometri fuori dalla città ed entrare nello stabilimento della cartiera Lucart a Diecimo per scoprire uno dei percorsi di recupero e riciclo più virtuosi che si possano immaginare.

Da una parte ci sono appunto i contenitori per bevande Tetra Pak (multinazionale svedese i cui prodotti sono presenti in 160 paesi del mondo, con vendite nette per 12,5 miliardi di euro) che fino a qualche anno non si sapeva bene come riciclare.

Almeno fino a quando con Lucart non è nato il progetto Econatural con l’obiettivo di recuperare il cento per cento dei materiali che compongono il Tetra Pak. Che sono per il 75 per cento fibra di cellulosa, per il 22 per cento polietilene e per circa il 2 per cento alluminio.

Correttamente smaltito, il Tetra Pak è una risorse incredibile e capace di restituire due tipologie differenti di materie prime. Da una parte si ottiene della fibra di cellulosa di ottima qualità che alla Lucart hanno chiamato Fiberpack ed è utilizzata nei processo produttivi per i marchi Lucart Professional, Econatural, Grazie Natural ed altri. Dall’altra parte nasce quello che viene dello Al.pe., un materiale omogeneo composto dal polietilene e dall’alluminio e che, sotto forma di granuli, viene utilizzato per la produzione di moltissimi prodotti. Tra cui, appunto, i dispenser per carta e sapone a marchio Lucart, ma anche pallet e cassette per l’ortofrutta.

Proprio per sviluppare in un’ottica industriale questo ultimo tipo di prodotti, nel 2021 è stato dato vita a Newpal, società nata in collaborazione tra la multinazionale della famiglia Pasquini e Cpr System (cooperativa leader in Italia nella produzione, movimentazione, riciclo degli imballaggi in plastica a sponde abbattibili e dei pallet).

Utilizzando come materia prima il granulo plastico recuperato dal riciclo dei cartoni in Teatra Pak, Newpal produce e commercializzare pallet e altri oggetti realizzati in plastica riciclata di alta qualità.

Insomma, un percorso di recupero virtuoso, il cui punto di forza è riuscire a non disperdere neanche un grammo del materiale di partenza per ottenere prodotti fortemente innovativi e, soprattutto, con impatto ambientale prossimo allo zero.

Francesco Meucci