
Andrea Breschi, Roberto Guidotti e l’avvocato Andreucci
Lucca, 23 gennaio 2016 - UNA SENTENZA che serve da apripista e che, nei fatti, salva centinaia di aziende artigiane della provincia e oltre 1.500 lavoratori. Confcooper Service di Lucca esce vittoriosa dal braccio di ferro contro l’Inps, almeno a questo giro di boa: il tribunale di Lucca, sezione lavoro, ha rigettato il ricorso con cui l’Inps Lucca tentava di proseguire sulla strada di non accettare le iscrizioni dei soci lavoratori di una cooperativa artigiana. «Un giorno di festa – commenta Roberto Guidotti, presidente di Confcooper Service di Lucca – , e il risultato è di particolare soddisfazione perchè siamo di fatto gli unici interlocutori delle aziende artigiane che si riferiscono al mondo delle cooperative. Una battaglia difficile, di fronte alla quale non ci arrenderemo, nemmeno se l’Inps deciderà di impugnare la sentenza».
LA SODDISFAZIONE era di tutti, ieri, in casa Confcooper. A ricostruire l’antefatto è l’avvocato Mario Andreucci: «Di fatto negli ultimi due anni, dal febbraio 2014, l’Inps di Lucca, richiamando un regio decreto del 1929 non più valido perchè sostituito da una normativa del 2001, non ha più accettato le iscrizioni alla gestione Inps Artigiani dei soci lavoratori delle Cooperative artigiane, contrariamente alla Camera di Commercio – spiega il legale – Un fatto gravissimo, ingiustificabile. L’obbiettivo dell’ente di previdenza era quello di convincere i lavoratori a ’scegliere’ un contratto di lavoro subordinato, fatto che avrebbe notevolmente incrementato il gettito delle contribuzioni».
LA STRATEGIA è stata quella di muoversi a fronte compatto. «Non potendo allestire una vera e propria class action, perchè la legge in questi casi non lo consente, abbiamo compunque promosso in simultanea circa una ventina di cause, praticamente identiche, ma di aziende diverse. Il tribunale di Lucca ci ha dato ragione, ma ci sono ancora casi in sospeso che intendiamo accompagnare fino a felice esito». Le incongruenze si sono accumulate. «L’assurdo è che in conseguenza di questo ’blocco’ dell’Inps – dichiara Andrea Breschi, responsabile amministrativo di Confcooper –si sono formate due categorie diverse di lavoratori: i ’legittimati’, quelli prima del febbraio 2014, e i non legittimati, sottoposti a regimi contributivi diversi. Niente è stato fatto più che riaffermare non solo la logica, ma la legge».