
Due visitatrici osserevano una delle foto in mostra a palazzo Ducale
C’è un bambino seduto su una sedia che sventola la bandiera della Palestina. Davanti una ruspa, intorno il vuoto. Ci sono donne che urlano tra le macerie, manifestanti trascinati via con la forza. E poi ci sono le matite che tentano di restituire la storia a vignette. ‘Qui resteremo’ e ‘Kufia’ sono le due mostre che fino al 3 aprile rimarranno esposte nell’ex Armeria di Palazzo Ducale. Due progetti itineranti che approdano a Lucca grazie al Forum per la pace, con l’obiettivo di tenere le luci accese sulle sofferenze del popolo palestinese. E nel frattempo sostenere chi, ogni giorno, rischia la vita per essere il ‘nostro occhio’ da Gaza e dalla Cisgiordania. Alcune delle foto presenti in mostra sono ‘orfane’ dell’autore.
"La nostra è una tragedia che arriva da lontano e che è stata storicamente mal rappresentata – ha ricordato durante l’inaugurazione il giornalista e attivista Alì Rashid, ex segretario all’Ambasciata palestinese a Roma – Il 7 ottobre non ha segnato l’inizio di una guerra, quello che accade oggi a Gaza non è un fatto isolato. Sono 76 anni che lottiamo per difendere la nostra terra, i nostri diritti e le nostre libertà. Non credo ci sia un altro popolo al mondo che ha sopportato così tanto, mostrando un amore così grande per la propria patria. Al di là della politica, è una questione prettamente umana: non possiamo rimanere in silenzio di fronte a una tragedia che colpisce bambine, donne e civili. E anche se la speranza oggi è un dovere morale, è difficile credere che la situazione non peggiorerà".
Una speranza che a fatica emerge dai volti immortalati nei 40 scatti di diversi autori palestinesi e dalle altrettante opere di fumettisti italiani esposte nella doppia mostra curata dall’associazione Gaza FuoriFuoco con la collaborazione della Cgil Toscana e Massa Carrara.
"Con questo allestimento che abbiamo già presentato in diverse città – ha spiegato il presidente di Gaza FuoriFuoco Giancarlo Albori – vogliamo dare continuità alle iniziative che portiamo avanti per denunciare quello che a tutti gli effetti è un genocidio, un tentativo di deportazione del popolo palestinese. Dobbiamo tenere le luci permanentemente accese, dobbiamo rompere il silenzio dell’Occidente, per dire a queste persone: non siete sole".
La mostre sono visitabili fino al 3 aprile dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 e sono previsti incontri e iniziative collaterali. Chi vorrà potrà sostenere il lavoro dei fotografi con un’offerta libera.