"La via dell’Esychia". Gli eremiti per immagini

In San Cristoforo una mostra fotografica racconta 12 sacerdoti italiani. Un progetto per riflettere sul ruolo che il silenzio può avere nelle nostre vite.

"La via dell’Esychia". Gli eremiti per immagini

La mostra fotografica di Eliana Gagliardoni, intitolata "La via dell’Esychia", approda a Lucca, nella Chiesa di San Cristoforo, portando un riflettore su un tema poco esplorato: la vita degli eremiti. Questa esposizione raccoglie 36 immagini che ritraggono 12 eremiti italiani, rappresentando un viaggio simbolico attraverso il silenzio e la solitudine di chi ha scelto di isolarsi per condurre una vita spirituale intensa.

Tra i protagonisti, figurano nomi come Don Fulvio Calloni dell’Eremo di Capraia e Suor Concetta Giordano dell’Eremo di San Martino in Vignale, sottolineando il legame della mostra con la Toscana.

La mostra è stata inaugurata ieri nella chiesa di San Cristoforo in via Fillungo a Lucca dall’arcivescovo Paolo Giulietti, dalla presidente del centro cultura Gemma Giannini e dal presidente della cooperativa In dialogo-Cultura e Comunicazione Franco Brambilla. Presente anche l’eremita diocesano don Fulvio Calloni. Rimarrà aperta a ingresso libero e gratuito fino al 21 ottobre dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

La scelta di fotografare gli eremiti non è stata casuale. Gagliardoni si è avvicinata a questi individui per esplorare le ragioni profonde dietro scelte di vita così radicali, cercando di comprendere il valore del silenzio e della spiritualità in un mondo moderno frenetico.

Il progetto invita a riflettere sul ruolo che il silenzio può ancora avere nelle nostre vite quotidiane, un tema di grande attualità soprattutto in un’epoca in cui la società è sempre più distratta e iperconnessa.

"La mostra non è solo un’esperienza visiva, ma anche un’opportunità per riscoprire una dimensione interiore, lontana dal clamore della vita urbana. Gli eremiti fotografati – sottolinea l’autrice – non sono figure anacronistiche, ma veri e propri punti di riferimento per coloro che li visitano, offrendo spazi di confronto e meditazione". L’opera di Gagliardoni si inserisce nel più ampio contesto delle sue esplorazioni fotografiche dedicate a temi di rilevanza sociale, come dimostrato dai suoi precedenti progetti su volontariato e clausura. La mostra è organizzata dalla Cooperativa "In Dialogo", con il supporto di fondazioni e istituzioni culturali.

Re.Graz.