La possibile via di uscita alla chiusura di Geal da cui ha preso corpo la proposta di legge regionale della Lega, prende spunto da uno studio commissionato proprio dall’Autorità Idrica Toscana alla società Ref Ricerche e che risale al 2020.
In esso, alcuni passaggi chiariscono come la dimensione ideale delle società che gestiscono la risorsa idrica non convenga sia superiore a certi limiti, oltre i quali si perde in efficienze, i costi crescono. Oltre certe soglie dimensionali si compiono evidenze di diseconomia di scala", vi si legge.
La soglia ottimale individuata è quella di circa 150mila utenze, ovvero al massimo 450mila persone, parametri nei quali ricadrebbe Geal e il nostro territorio provinciale. Oltre quel limite, i benefici per una ulteriore crescita son trascurabili.
I sub ambiti territoriali, nella proposta di legge, si sovrappongono ai confini provinciali (con dunque un gestore per provincia) con l’eccezione della Città Metropolitana di Firenze che avrebbe un bacino di utenza evidentemente maggiore.