Ricordata, studiata, amata e persino protetta; è la storica e ardita Via Vandelli, voluta dal duca Francesco III d’Este per collegare Modena con Massa e il mar Tirreno, realizzata a metà del XVIII dall’abate, cartografo e matematico Domenico Vandelli, in onore del quale prende la sua denominazione. La strada, una sfida tecnica notevole per il suo tempo, attraversa ambienti montani particolarmente impervi correndo lungo l’Appennino e le Alpi Apuane, fino alle pendici del Monte Tambura dove raggiunge la sua quota maggiore a 1634 metri di altitudine. Attraversa la Garfagnana da San Pellegrino in Alpe a Campori, nel comune di Castiglione di Garfagnana, poi Pieve Fosciana e Castelnuovo di Garfagnana. Dopo aver superato il fiume Serchio, risale la Valle dell’Edron, arrivando al lago di Vagli, nel comune di Vagli Sotto, poi la Valle di Arnetola e il Passo della Tambura.
Da qui la strada, scende fino al Mare Tirreno. Una strada che oggi è maggiormente motivo di orgoglio per gli abitanti dei paesi della Garfagnana che attraversa, visto l’importante risultato ottenuto nell’undicesima edizione del censimento nazionale del Fai "I Luoghi del Cuore", dove si è aggiudicata il quarto posto a livello nazionale, con oltre 26mila voti, oltre il primo in Toscana. Un grande faro acceso, come inteso dalla missione del Fai, per sensibilizzare i cittadini sul valore del patrimonio territoriale e artistico e e sulla necessità di valorizzarlo, con molte possibili ricadute turistiche sui cammini che la percorrono.
"Il risultato è a dire poco straordinario - commentano i componenti dei vari gruppi di sostegno alla conservazione e valorizzazione della strada, come I Viandanti e Gli Amici della Via Vandelli - e rende molto orgogliosi tutti noi che abbiamo creduto prontamente a questo particolare inserimento nei Luoghi del Cuore. Fino a pochi anni fa, la Via storica era conosciuta solo localmente dalle persone che abitavano nelle sue vicinanze, spesso anche in modo parziale e approssimativo. Oggi è conosciuta in tutta Italia, come merita questa straordinaria opera dell’ingegno umano che rappresenta una meraviglia dei nostri territori e uno dei cammini più affascinanti e frequentati d’Italia. La nostra Via è stata protagonista nei telegiornali e quotidiani nazionali per un rilievo inimmaginabile. Tutto questo grazie al lavoro svolto per la campagna del FAI e al progressivo consolidamento di bellissimi gruppi di lavoro, fatti di persone e associazioni veramente appassionate al tema e allo sviluppo delle aree interessate. Siamo al lavoro, con entusiasmo e con una visione complessiva e unitaria, per una programmazione serrata nell’ottica di ogni possibile miglioramento dei cammini".
Fiorella Corti