
di Fabrizio Vincenti
L’impegno preso da Piero Luigi Montani, ad di Bper Banca che nei mesi scorsi ha rilevato Carige e di conseguenza Banca del Monte di Lucca, è chiaro: "Vorrei inoltre rassicurare i dipendenti, e più in generale il territorio, sottolineando come il Gruppo Bper abbia nel corso degli anni maturato un’ampia esperienza nella gestione di integrazione di realtà bancarie".
Montani, che ha una lunghissima carriera alla guida di istituti bancari di primaria importanza per ultimo proprio quello di amministratore delegato di Carige, ha rilasciato una intervista esclusiva al nostro giornale.
Le vicende dei ricorsi giudiziari sono alle spalle: quali gli obiettivi della fusione per incorporazione di Carige di cui faceva parte anche Banca del Monte di Lucca?
"Con l’ingresso di Banca Carige nel Gruppo Bper abbiamo superato i 5 milioni di clienti, attestandoci a quasi 160 miliardi di attivo. L’operazione di acquisizione risponde a una logica industriale molto precisa e punta ad allargare il bacino di clientela del Gruppo in aree molto importanti del Paese, come in Liguria e Toscana, che presentano prospettive di crescita particolarmente interessanti e dove la nostra presenza era finora limitata. Dal punto di vista societario, il progetto di fusione è da considerarsi un passaggio funzionale per sostenere un adeguato presidio della clientela di Carige e di BmL. La nostra volontà, infatti, è quella di avere una presenza forte, con strutture organiche e adeguate alle dimensioni economiche e sociali dei territori e con persone altamente qualificate in grado di rispondere alle esigenze di famiglie e imprese. In particolare, i referenti delle filiali, che consideriamo il cardine della relazione con i clienti, rimarranno gli stessi di sempre".
A che valore è stata stimata BmL?
"Nell’ambito dell’operazione di fusione, BmL è stata valorizzata tenendo conto delle caratteristiche operative, del radicamento territoriale e delle specificità dell’operazione, che ne hanno permesso una congrua valorizzazione sulla base di metodi valutativi consolidati nella prassi di mercato e coerenti con le valutazioni delle altre banche coinvolte nella fusione, come inoltre confermato sia dai nostri advisor sia da quelli nominati da BmL".
A Lucca, dove nel passato c’è l’esperienza di Cassa di Risparmio che continua a pesare, c’è preoccupazione per il mantenimento occupazionale, ma anche del marchio e del radicamento sul territorio: cosa potete dire in merito?
"Il progetto di incorporazione di BmL risponde agli stessi obiettivi industriali di quello previsto per Banca Carige, ossia a un migliore presidio della clientela, alla realizzazione di sinergie attraverso accurati livelli di servizio, e alla disponibilità di un’ampia gamma di prodotti, oltre a un’efficiente allocazione dei costi. Vorrei inoltre rassicurare i dipendenti, e più in generale il territorio, sottolineando come il Gruppo Bper abbia nel corso degli anni maturato un’ampia esperienza nella gestione di integrazione di realtà bancarie, fino a diventare oggi il terzo Gruppo bancario nazionale per raccolta globale e numero di sportelli. Una dimensione che non ha modificato il tradizionale forte radicamento territoriale dell’Istituto, l’impegno per lo sviluppo delle professionalità dei dipendenti e l’attitudine a rispondere prontamente ai reali bisogni di imprese e cittadini. A tal proposito, a Lucca verrà creata una nuova direzione di area, a supporto delle esigenze specifiche delle province toscane presidiate, che coordinerà da vicino le strutture e le filiali di riferimento. Siamo perfettamente consapevoli del ruolo che BML ha sempre svolto per questo territorio, e siamo convinti che unendo questa banca alla grande famiglia rappresentata da BPER si darà vita a una realtà più solida e in grado di servire meglio le imprese e i clienti tutti. Il nostro istituto ha da sempre accompagnato la crescita dei territori in cui è radicata, in primis in Emilia, a Modena, dove è nata oltre 150 anni fa, e dove ha giocato un ruolo da protagonista nell’affermazione di un sistema economico caratterizzato da un diffuso benessere. A Lucca, e nei territori serviti da BML, abbiamo quindi intenzione di assumere un ruolo attivo, anche sostenendo iniziative culturali e progetti, per far sentire il nostro impegno e la nostra vicinanza alle comunità locali. E in questo Bper possiede tutte le risorse per poterlo fare al meglio".
Banca del Monte non poteva mantenere la propria autonomia, sia pure ora nel Gruppo Bper?
"Il nostro modello organizzativo ricalca la tendenza ormai consolidata nel settore di creare singoli operatori di grandi dimensioni, all’interno dei quali, da un punto di vista operativo, sarebbe infatti poco efficiente gestire entità legali separate e con una presenza territoriale limitata. Non bisogna però confondere il supporto e la vicinanza alla clientela delle aree dove siamo presenti, che dove necessario sarà ulteriormente migliorata, con la salvaguardia dell’entità legale che, al contrario, rischierebbe di creare maggiori vischiosità sotto il profilo commerciale e operativo".
Cosa proponete di portare di nuovo nel rapporto con la clientela e con il tessuto produttivo cittadino?
"Oggi Bper Banca può fungere da volano per lo sviluppo del tessuto economico e sociale, mettendosi a disposizione delle comunità e puntando a comprendere al meglio le esigenze di imprese e cittadini, per fornire loro soluzioni efficaci che possano soddisfare le proprie necessità. Siamo focalizzati a supportare il pieno recepimento del Pnrr e di tutte le misure a sostegno delle attività produttive, fornendo alle imprese soluzioni per l’erogazione del credito e per programmi che puntano al loro sviluppo internazionale. Per essere maggiormente focalizzati sulle esigenze del territorio, il Gruppo manterrà un presidio creditizio molto vicino alle aree servite per sfruttare al meglio le professionalità già presenti, le relazioni instaurate e l’approfondita conoscenza di imprese e clienti, attuali e potenziali. Mentre, per quanto riguarda il supporto ai cittadini, siamo molto attivi nell’erogazione dei mutui e nel supporto creditizio e, grazie a un modello di business multispecialistico, che comprende centri di eccellenza dedicati al Wealth Management, alla Bancassicurazione e al Credito al Consumo, siamo in grado di offrire soluzioni personalizzate, competitive e trasparenti".
Nel luglio scorso avete cambiato il vertice dell’istituto lucchese, nominando presidente Paolo Mazza, senza dare nessun tipo di comunicazione alla città: perché?
"Il rinnovo del consiglio di amministrazione di BmL è stato deciso dagli azionisti della banca nell’assemblea che si è tenuta lo scorso giugno. Premesso che Bper detiene, tramite Banca Carige, una quota di circa il 70% di BmL, la banca non è solita dare comunicazioni sulle nomine dei nuovi Consigli di Amministrazione. Da tempo, sono comunque stati presi contatti con le istituzioni locali e con le Fondazioni bancarie. Su quest’ultimo passaggio vorrei sottolineare come negli ultimi anni le Fondazioni socie di BmL abbiano svolto un ruolo di grande responsabilità, senza fare mai mancare il loro sostegno alla banca. Nelle interlocuzioni che ci sono state con i rispettivi vertici ci è stata manifestata una comprensibile attenzione per le sorti dell’istituto bancario e del suo personale e sentiamo la responsabilità di prendere il testimone di questa realtà, nei confronti della quale sappiamo che i cittadini lucchesi nutrono un attaccamento particolare. Voglio quindi rassicurare sul fatto che non deluderemo le aspettative di nessuno, e che la nuova realtà che nascerà dalla prospettata operazione di fusione, inglobando anche le filiali Bper presenti già oggi sul territorio, potrà aspirare a essere un punto di riferimento centrale dell’economia della provincia".