
Il ricordo degli amici lucchesi: "Qui ha saputo creare legami con tanti musicisti differenti". Anche l’Associazione Musica Monteggiori era nata grazie al suo incoraggiamento.
Bruno Romani, icona del jazz, friulano di nascita ma lucchese d’adozione da oltre vent’anni, è morto lo scorso 14 marzo all’età di 65 anni a causa di una malattia che purtroppo non gli ha lasciato scampo. Ecco il ricordo che ne traccia Massimo Bianchini, anche a nome dei tanti suoi amici lucchesi
Bruno Romani è morto come è accaduto a molti della sua generazione, che è stata l’ultima che ancora moriva e non scompariva. Friulano come Pasolini, e come il suo conterraneo un moralista senza il brevetto per poter esercitare legittimamente la critica sociale. Come il moralismo di Pasolini era considerato inaccettabile perché proveniva da una persona che per la propria condotta personale non avrebbe avuto il diritto di esercitarlo, così il moralismo di Bruno per un proprio eccesso di impeto quasi luterano era spesso neutralizzato dalla coscienza collettiva devota al buon senso. È morto, e nell’affermazione perentoria Bruno si sarebbe riconosciuto, ma non è scomparso perché, parafrasando una teoria architettonica, solo la bella architettura fa belle rovine.
Bruno è morto nel sonno: ma si può veramente morire nel sonno? E il dubbio non è solo amletico. Il sogno può essere un traghettatore ideale verso un altrove che noi, forse sbrigativamente, chiamiamo morte.
Ho conosciuto Romani prima come musicista dei Detonazione e poi quando ho scoperto che viveva a Lucca anche personalmente grazie alla mediazione di Stefano Giannotti. Ma credo di averlo incontrato personalmente per la prima volta solo a Monteggiori, il borgo sulle colline di Camaiore, dove ho compreso subito che ne fosse il “direttore artistico”.
Solo qualche anno dopo Daniele Onori mi raccontò che AMM (Associazione Musica Monteggiori) era nata proprio grazie all’incoraggiamento che Bruno gli aveva dato fino al punto di lasciare il proprio lavoro e fondare l’associazione. Daniele ribadisce sempre che senza Bruno sarebbe stato molto difficile invitare certi musicisti che negli anni hanno accettato volentieri di suonare a Monteggiori spesso senza neanche un rimborso: Bruno costituiva una garanzia di qualità del concerto che era apprezzato da tutti come compenso artistico.
Lucca è una città vittoriana, come spesso ripeto nelle mie considerazioni sulla mia città, che pretende una conversione estetica ad un modello di garbo tradizionalmente condiviso: è facile sentirsi apolidi anche per molti che a Lucca sono nati ma non sono riusciti a diventare lucchesi e quindi ancora più difficile per chi non ci è nato e ci è venuto a vivere da adulto. Non è un caso che Bruno abbia trovato, lucchese d’adozione, casa solo a Monteggiori.
A Lucca in molti, tra i musicisti, lo conoscono più di nome che di persona proprio in virtù della sua attività musicale prevalentemente extracittadina, ma il debito culturale di Lucca, o meglio, di molti musicisti lucchesi c’è e andrebbe onorato ricordando Bruno come merita: Monteggiori (un paesino sopra Camaiore sede dell’Associazione Musica Monteggiori) ha raccolto un’area vasta di musicisti di formazione jazzistica, impro ma anche post punk e folk che provengono dalla Versilia, da Pisa ma anche da Lucca.
E proprio Lucca, più delle altre città, anche per il semplice fatto di essere stata eletta da Bruno come città di propria residenza dovrebbe fare qualcosa per ricordarlo e nel ricordarlo non disperderne l’eredità culturale che ci ha lasciato a cominciare in assoluto dai legami che ha permesso si instaurassero con musicisti che conosceva provenienti da ogni parte d’Italia e tra i più interessanti nell’ambito del jazz sperimentale. Nella foto qui sopra lo vediamo impegnato a Porcari in una conduction a SPAM! il 31 dicembre 2023, serata organizzata da lui per raccogliere fondi per gli ospedali di Gaza.
Dimenticavo che Bruno era un conductor e non un direttore d’orchestra e che il testo fondamentale di tale pratica musicale “L’arte della conduction“ di Butch Morris è stato pubblicato proprio a Lucca dalla LIM (Libreria Musicale Italiana) nel 2024. Tra le molte pubblicazioni discografiche voglio ricordare l’album CPPP (Cento Pier Paolo Pasolini) Requiem (Fonoarte, 2023) - Bruno Romani Organic Crossover Group registrato nell’anno del centenario della nascita del suo conterraneo Pier Paolo Pasolini.
Massimo Bianchini