LUCCASaranno celebrati questo pomeriggio i funerali di Giorgio Tori, studioso, ricercatore e già già direttore dell’Archivio di Stato di Lucca. Una figura di spicco nel panorama culturale cittadino. Tori è scomparso domenica sera a 83 anni. I funerali saranno celebrati alle 15 nella Chiesa di S. Andrea in Montecarlo, partendo dall’abitazione sita in piazza Carrara 5. La famiglia chiede "non fiori ma eventuali offerte devolute alla Misericordia di Montecarlo".
Nato a Roma nel 1941, laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e diplomato presso la Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dello stesso Ateneo, è entrato nell’Amministrazione archivistica nel 1967 prestando servizio presso gli archivi di Stato di Pisa, Massa, Firenze e l’Archivio di Stato di Lucca, che ha diretto dal 1988 al 2008, dove ha anche presieduto l’annesso laboratorio di restauro. E a Lucca si era ben presto inserito tanto da esssere tra i soci fondatori dell’Istituto Storico Lucchese e membro ordinario dell’Accademia lucchese di lettere, scienze ed arti.
E non solo, come ricoprda il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini. "Giorgio Tori non ha solo ricoperto il ruolo di presidente della Fondazione Ragghianti e di membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, ma è stato per l’Ente, per chi lo ha amministrato e non solo, un amico e un compagno di viaggio – chiosa Bertocchini– . Chi lo ha conosciuto ne ha apprezzato la competenza, la capacità di trasformare in iniziativa l’interesse per l’arte e la cultura, l’attenzione costante alla valorizzazione di realtà e personaggi del territorio. Mi piace ricordare, in tal senso, il suo impegno nello studio e nella divulgazione della figura di Carlo Piaggia, il suo volerne sottolineare la dimensione di esploratore sui generis, animato dalla fame di conoscenza e non dal desiderio di conquista. Mi sembra un interesse che definisce bene il profilo di Giorgio, sul piano umano più che su quello professionale, e che racconta molto di una persona affabile, profondamente ironica nel senso più genuino del termine, con cui si poteva parlare dei più disparati argomenti, dai manoscritti longobardi alle partite di calcio. Un uomo che ha fatto del bene alla cultura lucchese e che mancherà. Alla sua famiglia va il nostro abbraccio".