
Vicenda Terme: il comune replica alle dichiarazioni rilasciate dall’ex gestore Lapolla. "Per prima cosa – si legge in una nota della giunta comunale - è bene chiarire che l’Hotel e Terme di Bagni di Lucca (ex pensione Serena) con annessa piscina, sono di proprietà di Vittorio Lapolla mentre gli stabilimenti termali Casa Boccella e Jean Varraud sono di proprietà comunale e dati in gestione con convenzione sottoscritta nel 1998 scadente il 31 dicembre 2018 prorogata al 30 giugno 2021. Che tale concessione non sarebbe stata oggetto di ulteriori rinvii, ne era stata fatta preventiva comunicazione all’ultimo gestore ovvero Lapolla. Il giorno 1 luglio i funzionari comunali si sono presentati agli stabilimenti termali per rientrarne in possesso e per la redazione del verbale di consegna, atto che non si è potuto fare in quanto il gestore non si è presentato, rifiutando la restituzione delle chiavi delle strutture. A questo punto, la giunta comunale ha dovuto deliberare un avvio di procedimento di autotutela amministrativa per il rilascio coattivo del complesso termale".
"Da quel momento – prosegue la nota - sono partiti una serie di atti con varie scadenze dovuti al ricorso fatto al Tar dal gestore che chiedeva l’annullamento dei provvedimenti richiesti dal Comune adducendo motivazioni che contrastavano con quanto previsto dal contratto di concessione redatto nel 1998 e rivisto nel 2005. Siamo dovuti arrivare al giorno 1 settembre affinché il Comune potesse rientrare in possesso del complesso termale con l’ausilio della forza pubblica. In ogni caso il 24 novembre il Tar si è pronunciato con un’ordinanza che ha respinto tutte le istanze cautelari formulate dal gestore e che ha dato atto al Comune della possibilità di chiudere l’acqua termale della sorgente che alimentava la piscina dell’albergo".
"Come amministratori – conclude la nota - possiamo capire che un imprenditore possa lamentare dei problemi, ma non siamo stati noi a rinunciare alla gestione delle Terme. Più volte, anche pubblicamente, il sig. Lapolla ha dichiarato di non essere più interessato alla gestione delle Terme e, quindi, doveva ben sapere le conseguenze: niente Terme, niente acqua termale. Le sue ci sembrano lamentele inopportune".
Marco Nicoli