Escono dall’ombra nella quale sono spesso relegate, perlopiù rispetto alla loro stessa configurazione territoriale, le cosiddette aree interne che, attraverso un’inchiesta del Sole24 ore contenente dati allarmanti a livello nazionale, offrono un quadro piuttosto desolante della situazione generale. Uno spopolamento dei borghi in continua crescita, con la perdita dei residenti del 5% sul 2014, contro il 2,2% della media nazionale e, in particolare, con quelli più periferici che registrano nei dieci anni un calo del 7,7%.
Mancanza di servizi essenziali per la popolazione, crollo delle nascite e difficoltà nel godere di un benessere basico e di una qualità della vita all’altezza delle normali aspettative sono tra le criticità maggiormente evidenziate nel 48% dei Comuni italiani dove vive poco meno di un quarto della popolazione nazionale. Su un totale di 3.834 Comuni, 382 sono quelli meno serviti con un tempo medio di percorrenza utile a raggiungere i servizi essenziali legati a salute, istruzione e mobilità, che risulta superiore ai 65 minuti.
Registrato, poi, un calo delle nascite del 36,1% con il tasso di natalità che si presenta ancora sotto la media nazionale, mentre l’emigrazione all’estero dalle aree interne risulta più elevata della media, con 2,3 espatri ogni mille abitanti nel 2023, contro l’1,8% a livello nazionale. Risultati che fanno da specchio alla situazione locale del territorio della Valle del Serchio, che raccontiamo quasi giornalmente attraverso l’impegno costante degli amministratori dei piccoli Comuni, della quale è disseminata, nello studio di strategie e progetti per accedere a risorse indispensabili per la ricerca di una difficile inversione di tendenza.
Nella provincia di Lucca il calo demografico supera di poco il 9%, in una classifica generale che va da una decrescita massima del 23,4% a un minimo dell’8,7%, con il 63,6 del totale dei suoi Comuni che fa parte delle aree interne e, dunque, ritenuti tra i più fragili e a rischio di ulteriore declino.
Le soluzioni da mettere in campo per tamponare lo spopolamento sono svariate e passano per la creatività amministrativa, per una progettazione mirata, snella e sostanzialmente realizzabile con il massimo dello sviluppo in divenire, anche in tempi medio lunghi, per una ricaduta sul tessuto sociale solida e aperta a nuovi orizzonti, visti come "sfruttamento" delle peculiarità, spesso uniche, offerte da terre dalla grande bellezza naturale e umana per troppo tempo sottovalutate, se non dimenticate. Fondamentale, anche la capacità di associarsi tra territori e comunità vicine sia per confine sia per visione, di coordinarsi con le Unione dei Comuni, presenti in Valle e molto attive, con gli enti sovracomunali e fare squadra per combattere tutti insieme una battaglia che deve essere vinta.
Fiorella Corti