
Annamaria Frigo, storica esponente di FdI, imprenditrice e presidente di Cna Impresa Donna
"Si parla continuamente di parità di genere, ma in politica siamo ancora molto lontani": è l’amara considerazione che nel mese della Festa delle donne fa Annamaria Frigo, da anni impegnata con Fratelli d’Italia di cui è consigliere comunale a Bagni di Lucca. Frigo è una imprenditrice, nonché presidente di Cna Impresa Donna, ma non ha mai fatto venire meno la sua passione per la politica a servizio della propria comunità.
"Nonostante siamo nel 2025 – scrive Frigo – fare politica per una donna non è facile. Occorre essere piene di energie ed estremamente combattive, non avere paura di confrontarsi con chiacchiere di corridoio, maldicenze e pettegolezzi, dimostrare continuamente di essere competenti e meritevoli, tenendo testa a colleghi che ancora oggi , pensano e dicono a bassa voce che una donna non ha tempo per dedicarsi alla politica". Secondo l’esponente di FdI, nel clima politico di oggi, la donna paga l’essere donna in quanto tale, a maggiore ragione se ci sono competenze e merito.
"Oggi – prosegue – in politica il merito non viene richiesto: spesso la classe dirigente, sceglie e manda avanti colui o colei che non è competente, perché meno in grado di diventare un concorrente che potrebbe arrivare ad usurpare il posto raggiunto. Non si valorizza il merito, e spesso donne impegnate vengono sacrificate per giochi di potere, per candidature di servizio, per portare voti ai colleghi uomini, nonostante possano essere in grado di combattere loro stesse per un ruolo importante in Regione o al Parlamento".
L’impegno politico al femminile rappresenta, viene sottolineato, un tema cruciale anche nel contesto delle elezioni regionali di autunno 2025, ma i ticket e le quote rosa non stanno dando i frutti sperati, anzi.
"Nonostante i notevoli progressi fatti in termini di partecipazione femminile alla vita politica – conclude Frigo – le donne continuano a fronteggiare sfide che le vedono perdenti fin dall’inizio. Le ‘quote rosa‘ e i ‘ticket‘ elettorali, concepiti per favorire la rappresentanza femminile, a volte si traducono in meccanismi che favoriscono l’elezione di uomini".
Fabrizio Vincenti