MAURIZIO GUCCIONE
Cronaca

Le neuroscienze in tribunale. Il prof Pietrini e la scuola Imt ancora all’avanguardia in Italia

Il professore è perito della Corte di Assise di Bologna per il femminicidio di Alessandra Matteuzzi. Gli studenti del corsi di laurea psicologia forense della scuola di Alti Studi seguono le udienze in aula.

Le neuroscienze in tribunale. Il prof Pietrini e la scuola Imt ancora all’avanguardia in Italia

È ancora la Imt Alti Studi di Lucca a essere protagonista di un’importante testimonianza in ambito formativo e scientifico. Per la prima volta, infatti, studentesse e studenti del corso di laurea specialistico congiunto tra Imt e Università di Padova in psicologia forense e criminologia clinica, hanno assistito a un caso giudiziario, verificando così direttamente gli studi teorici che stanno svolgendo in quanto iscritti al primo anno della laurea specialistica.

Si tratta del grave caso di femminicidio della giovane Alessandra Matteuzzi avvenuto nell’agosto del 2022 a Bologna e addebitato all’ex calciatore, il ventisettenne Giovanni Padovani. Un processo seguito dal professor Pietro Pietrini, direttore del Molecular Mind Laboratory di Imt nel suo ruolo di perito della Corte di Assise di Bologna, congiuntamente al professore Giuseppe Sartori professore di neuropsicologia forense dell’università di Padova e alla professoressa Cristina Scarpazza, professoressa associata di psicologia e docente del predetto corso. La costituzione della laurea specialistica in psicologia forense e criminologia clinica, che vede la sinergia tra Imt e l’Ateneo patavino, ha dunque offerto ai giovani in formazione l’opportunità di poter assistere dal vivo, dunque in un’aula di tribunale, come avviene l’esposizione del risultato di una perizia da parte, in questo caso, dei professori Pietrini e Sartori, loro docenti insieme a Scarpazza.

"Nell’udienza dell’altro ieri a Bologna – spiega Pietrini – hanno preso parte quasi tutte le allieve e gli allievi del corso di laurea specialistica che, per il primo semestre, seguono le lezioni a Lucca, senza costi per chi le frequenta, per poi spostarsi nel secondo semestre nell’ateneo di Padova; si tratta, dunque, di fare accedere studentesse e studenti a vere e proprie lezioni dal vivo laddove , le perizie, vengono illustrate e dibattute; nel caso di specie – prosegue il docente - si trattava della seconda udienza dove andavamo a replicare alla perizia di parte".

Peraltro, nel caso specifico, sia Pietrini che Sartori hanno dichiarato in aula che "l’imputato è pienamente capace di intendere e di volere, così come per i consulenti dell’accusa, e la risonanza magnetica potrebbe essere “utile ma non indispensabile”". Quanto avvenuto in aula, alla presenza dei giovani specializzandi un psicologia forense e criminologia clinica, rappresenta proprio quel modo utile della conoscenza, verificando come gli studi teorici vengono poi tradotti nella prassi applicativa da parte dei periti: un modo, come sottolinea lo stesso Pietrini, "di apprendere l’arte, naturalmente attraverso quanto già insegnato, partecipando però alla verifica della procedura.