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L'atto vandalico alla sede di CasaPound
Lucca, 10 settembre 2016 - Letame in strada e offese formato spray in via Rosi nel cuore delle Mura. È il risultato del raid vandalico andato in scena la notte di venerdì: nel mirino del blitz è finito «L’Artiglio», sede di CasaPound Italia di fronte alla quale è stato rovesciato del letame e sono state vergate con bombolette spray offese indirizzate agli esponenti del movimento di ultradestra. Un attacco frontale, il quinto dal 2009 ai danni della sede, indirizzato anche alle sedi di Pescia, Pistoia e Grosseto. «Questo - commenta il coordinatore di CasaPound Fabio Barsanti - è il livello dell’estrema sinistra lucchese. I ‘soliti ignoti’ sapevano che CasaPound Italia era impegnata ad Amatrice per il terremoto e a Chianciano Terme per la festa nazionale del movimento. Hanno aspettato quindi che fossimo a centinaia di chilometri di distanza per colpire un muro e una saracinesca: dispiace vedere tanta vigliaccheria e tanta ottusità. Il gesto è gravissimo, ricorda gli attentati della mafia contro chi si rifiuta di pagare il pizzo». Dal movimento, ora, arriva una richiesta di condanna da parte di Palazzo Orsetti: «Credo sia doveroso - conclude - chiedere la condanna da parte della Giunta Tambellini e la presa di distanza da tale atto da parte di tutte le forze politiche».
Sull'accaduto interviene anche il sindaco Alessandro Tambellini. "Gesti violenti come questo, qualunque ne sia la motivazione o la matrice, sono inaccettabili. Il confronto politico non può avvenire in questo modo, con gesti vandalici lontani da qualsiasi dialettica politica. La nostra Costituzione stabilisce molto bene l’ambito entro il quale avviene la discussione politica, con la garanzia per tutti di poter esprimere le proprie posizioni. Non sono questi i modi che possono essere usati per affermare le proprie idee e il dissenso. Il rispetto di ciò che è diverso impone a tutti noi regole a cui ci dobbiamo attenerci per non trasformare la politica in scontro. Saranno ora le Forze dell’Ordine ad accertare le responsabilità".