Giornata piena, quella di ieri, per Lillo, alias Pasquale Petrolo, ospite che ogni anno, da tanti anni, si ritaglia sempre uno o più spazi a Lucca Comics & Games. Il comico romano non solo è a sua volta disegnatore e autore di fumetti, ma anche collezionista di albi, disegni e miniature. Da poco Lillo è diventato testimonial di Unicef e proprio in questa veste, ieri mattina, ha partecipato, nella sala incontri Junior al Real Collegio, alla presentazione della mostra nata dalla collaborazione tra Unicef e Bonelli. Lui e Paolo Rozera, direttore generale Unicef Italia hanno illustrato le foto scattate dall’inviato Rai Gianmarco Sicuro e le altre iniziative di Bonelli per festeggiare i 50 anni.
In particolare, tutti gli albi di Bonelli mostrano oggi, in quarta di copertina, i loro più amati personaggi, da Zagor a Tex, da Nathan Never a Dylan Dog, che commentano le foto Unicef che ritraggono bambini e ragazzi colpiti dalla guerra in ogni parte del mondo: un’idea, come ha ricordato Rozera, nata proprio a Lucca un anno fa e subito accettata dalla casa editrice.
"Recentemente – ha detto Lillo – ho visto di persona come lavora Unicef. Fanno davvero un lavoro pazzesco e sono felice di collaborare con loro per quanto posso fare. Mi piace questa cosa che fa Bonelli perché credo che se c’è una cosa che manca a questi bambini e ragazzi è il diritto di divertirsi, di sognare, di viaggiare con la fantasia attraverso la lettura dei fumetti". Visto che si giocava in casa Bonelli, che al Teatro del Giglio ha presentato nel pomeriggio le sue novità editoriali, Lillo ha ringraziato la casa editrice per averlo ritratto come Zagor in copertina di una ristampa della rivista. "Zagor è stato – ha commentato – il mio primo amore, il primo personaggio al quale mi sono affezionato. E’ anche merito suo se faccio il mio lavoro: commedia, avventura e fantasy sono stati e sono importanti nella mia vita. L’ho conosciuto grazie a un vicino, che mi portava gli albi della sua collezione per farmi passare il tempo, mentre ero a letto con l’influenza. Per me essere Zagor su una copertina della sua rivista è come essere alla cerimonia dell’Oscar".
"Il fumetto è stata la mia passione fin da bambino – ha ricordato Lillo – ma potevo permettermene solo uno alla settimana. Leggevo una pagina al giorno per farmela durare di più... Ecco perché appena ho potuto farlo, li ho comprati in modo compulsivo, cosa che in realtà continuo a fare. Mi piace ricordare a tutti che ridere fa bene. Mentre ero in ospedale con il Covid e prima di entrare in terapia intensiva, un infermiere che mi aveva richiesto un disegno mi ha chiesto di farglielo prima di uscire dal reparto, perché non sapeva se mi avrebbe rivisto... Questo mi ha fatto ridere e, sarà un caso ma forse no, dopo un paio di giorni sono guarito. Ridere fa bene a tutti e manca ai ragazzi colpiti da guerre e povertà".
Paolo Ceragioli