“L’investitura“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

L'articolo racconta l'esperienza di un contadino che riceve consigli e supporto dagli oggetti della sua fattoria, riflettendo sul suo ruolo e accettando la sua nuova identità.

L’INVESTITURA

Du’ parole ‘on vello che fa l’orto,

che mi regala sempre ‘ppomodori:

mi dice che ‘l basilico n’è morto

e come fa’ ‘l battuto co’ gli odori.

Du’ parole ‘on l’ometto sul trattore,

du’ altre ‘ol fissato del frullino,

e ‘na pacca a chi brucia a tutte l’ore,

che po’ m’appesta ‘on vel su fumino.

Vando mi vedan camina’ che piove,

magari pensan sempre che so’ ‘u mulo;

ma en tutti sorisini, en facce nove,

e io me li coltivo, anzi l’adulo.

So’ stato ammesso al mondo delle ghiove.

E ‘un le posso più prende per il culo.