
Lo “strappo“ di Marcucci e il rammarico di Baccelli
Fa ovviamente discutere l’addio al Pd dell’ex senatore Andrea Marcucci, per tanto tempo leader dell’intera comunità umana e politica della componente riformista del partito a Lucca e provincia. Tra i primi a commentare lo strappo, l’assessore regionale Stefano Baccelli (foto), che per tantissimo tempo è stato al suo fianco. Baccelli, in un post sui social, parla senza mezzi termini di "una brutta notizia per me e per il Pd" e ripercorre le tappe del suo cammino politico accanto a Marcucci sin dai tempi della Margherita.
"Oggi le nostre strade si separano – scrive – e me ne dolgo. Mi mancherà la sua lucida analisi sulle vicende politiche, il suo naturale ottimismo e il suo spirito di squadra. Ma anche il mio partito dovrebbe dolersene di questo distacco. Le buone ragioni che ci hanno portato ormai 16 anni fa ad unire le forze per declinare e aggiornare quell’insieme di valori costituenti e trasformarlo in un luogo politico più largo e plurale non sono certo venute meno. Anzi, si rafforzano in questa epoca di globalizzazione che produce in molti casi maggiori ingiustizie e divari sociali e che corre sempre più il rischio di essere guidata da paesi governati da autocrati con mire neo imperiali. Per non parlare di ciò che sta accadendo negli immediati confini dell’Europa, una prova esiziale per la stessa idea di un’Europa dei popoli sempre più unita e coesa".
Poi, una valutazione sul percorso intrapreso dal segretario Schlein. "Sono d’accordo che il nostro PD debba rafforzare il proprio profilo identitario – spiega – ma non può farlo, a mio avviso, a discapito dell’accoglienza e della valorizzazione del suo connaturato pluralismo culturale e programmatico. Sarebbe un’operazione di corto respiro, alla lunga al ribasso. Il mio PD deve cercare di aggiungere, aggiungere e ancora aggiungere, non certo sottrarre, esperienze, competenze e idee".
F.Vin.