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"L’Orlando Furioso? Opera molto vicina al fantasy"

La scrittrice Licia Troisi porterà la sua creatività al centro di “Terre Furiose“, la due giorni di eventi in programma nel week-end a Castelnuovo

Con la sua fantasia e i suoi personaggi fantasy Licia Troisi incanta un’enorme platea di lettori. La scrittrice ha infatti venduto milioni di copie in tutto il mondo ed è pronta a portare la sua immaginazione e la sua creatività al centro di “Terre Furiose“, le due giornate di incontri, giochi di ruolo, di carte, di musica e di spettacoli che si terranno questo fine settimana a Castelnuovo.

Il protagonista della rassegna è Ludovico Ariosto, autore e letterato legato personalmente alla terra della Garfagnana in quanto ha ricoperto per tre anni il ruolo di Commissario Estense di questo territorio. In occasione del cinquecentesimo anniversario dell’arrivo dell’autore nella città, si terrà un fine settimana all’insegna della fantasia, del gioco, della storia e del divertimento.

L’obiettivo delle due giornate è quello di far avvicinare i giovani al mondo di Ludovico Ariosto, una realtà che può apparire antiquata e distante alla nuova generazione, ma che condivide invece molti punti in comune con il mondo del fantasy. A costruire questo ponte tra due mondi apparentemente così diversi ci penserà anche la famosa scrittrice Licia Troisi che, per l’occasione, parteciperà anche a sessioni del gioco di ruolo dedicato al letterato cinquecentesco in cui saranno vestiti i panni dell’Ariosto e si ricreerà il viaggio che lo ha portato a Castelnuovo.

Abbiamo avuto l’occasione di fare quattro chiacchiere con l’autrice di fantasy che ci ha spiegato qual è il legame tra gioco e letteratura che si è andato a creare in questa iniziativa.

Che ruolo ha il gioco nell’avvicinare i giovani ad un’opera così antica come quella di Ariosto?

"L’Orlando Furioso è un’opera molto vicina al fantasy, contiene fantasia e immaginazione. Proprio per questo può attrarre e interessare anche i più giovani che possono giocare con un’antica opera letteraria. Il gioco di ruolo permette di distruggere la sacralità di cui di solito queste opere sono denotate, il divertimento che esso comporta le fa sentire più vicine alla nuova generazione".

Perché è così importante inserire i giovani in questa realtà?

"È importante avvicinare la nuova generazione a questo mondo, saranno loro che in futuro porteranno la staffetta della memoria. Queste iniziative ci permettono anche di farli avvicinare a questi anniversari, spesso visti come qualcosa di distante e di antiquato. Il gioco ci permette di trovare un ponte tra l’antico e il nuovo".

Mai come adesso i giovani sono stati così immersi nella tecnologia, l’antico si combinerà anche con il tecnologico?

"Oltre alla rappresentazione al Teatro Alfieri abbiamo scelto di trasmettere le sessioni del gioco di ruolo anche sulla piattaforma streaming Twitch in modo da coinvolgere una platea di spettatori più ampia e di avvicinarci ancora di più alla nuova generazione".

Il palcoscenico di questa unione sarà la pittoresca città di Castelnuovo, che ruolo ha in tutto questo?

"Per me è la prima volta a Castelnuovo. La città diventerà un palcoscenico in cui si ricorderà un evento storico di enorme importanza per il territorio combinato al gioco e all’intrattenimento, costruendo un ponte e un punto di contatto con la nuova generazione".

Giulia Alberigi