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Lotta alla povertà educativa “L’ora di lezione non basta” apre il “cantiere“ nelle scuole

Una giornata di riflessioni e proposte per rispondere, con metodi innovativi e vicini ai bisogni degli studenti e dei docenti, a una delle esigenze più urgenti della quotidianità scolastica .

Lotta alla povertà educativa “L’ora di lezione non basta” apre il “cantiere“ nelle scuole

Una giornata per la lotta alla povertà educativa. Se ne è parlato nei giorni scorsi nell’ambito del progetto “L’ora di lezione non basta”, con un’inizitiva ospitata nei locali della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, mettendo insieme, in un confronto proficuo, scuola, terzo settore e patti di comunità; l’intento, auspicato da tutti, è quello di trovare una nuova strada che unisca ascolto, crescita e accoglienza. Tre pilastri su cui incardinare un nuovo patto sociale inclusivo ed educativo.

Dopo i saluti di rito da parte del presidente della Fondazione Marcello Bertocchini e del sindaco di Lucca Mario Pardini, è stata la volta di Iselda Barghini, presidente dell’associazione “Senza zaino”, promotrice del progetto che ha introdotto il seminario. Si è succeduta Marzia Nieri, responsabile didattica e membro della cabina di regia di "L’ora di lezione non basta", che ha spiegato "la necessità di una comunità educante e di una particolare qualità della didattica per completare il lavoro svolto in classe dagli studenti e dagli insegnanti".

Ma vediamo nel dettaglio in che cosa consiste il progetto. C’è da dire che è di durata quadriennale e, si legge in una nota, "selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini”, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, nel bando “Nuove generazioni” per la fascia di età 5-14 anni e si basa sul presupposto che una comunità locale diventa “educante” ed è capace di contrastare la povertà educativa, quando trova nella scuola il punto di riferimento attorno al quale connettere i diversi attori che svolgono funzioni culturali, sociali, educative, sanitarie, economiche, amministrative, con attori pubblici e privati".

Un concetto che, appunto, rende bene l’idea di comunità multidisciplinare.

"La vivacità della comunità locale – prosegue la nota - diviene occasione di crescita, innovazione e trasformazione anche per la scuola, e i bambini tornano a essere al centro".

Il progetto coinvolge 15 Istituti scolastici della Rete nazionale delle scuole Senza Zaino, distribuiti su 9 Regioni e 15 partner a carattere nazionale, ciascuno con una competenza specialistica necessaria per lo sviluppo di una comunità educante, come per il bullismo, le pratiche riparative, la didattica musicale, gamification e strumenti digitali". Le scuole coinvolte sono Don Milani di Viareggio e Lucca 5.

Mau.Guc.