MAURIZIO GUCCIONE
Cronaca

Lucart cresce il fatturato e calano le emissioni

Il colosso cartario ha presentato il sedicesimo Rapporto di sostenibilità per testimoniare il sempre più forte impegno per l’ambiente

di Maurizio Guccione

Il sedicesimo Rapporto di sostenibilità presentato ieri dal colosso cartario Lucart Group nel corso di una tavola rotonda digitale, dà la misura dell’impegno per l’ambiente. Dati, quindi numeri che proprio l’amministratore delegato Massimo Pasquini, tira fuori con orgoglio prospettando già per il futuro importanti novità e nuovi obiettivi.

“La nostra azienda da 25 anni punta sull’economia circolare, siamo stati i primi a lanciare la carta riciclata al 100% perché il nostro impegno è quello di lasciare alle generazioni future un pianeta migliore”.

Prosegue l’ad: “Nonostante la pandemia i nostri sforzi non sono mutati; per il futuro occorre puntare su formazione, cultura ed educazione. Continuiamo con la riduzione dei consumi idrici e vogliamo raggiungere, in pochi anni, l’incremento della carta riciclata portandola almeno al 60%, con investimenti negli stabilimenti esteri; così come vogliamo arrivare al 100% del packaging riciclabile”.

Secondo Pasquini, “il miglioramento della transizione ecologica è nel nostro Dna e la politica che attuiamo si concentra sul miglioramento degli obiettivi in tal senso”.

Lucart, tanto per citare alcuni numeri, a fronte di un fatturato nel 2020 di oltre 515 milioni di euro ha ridotto del 5,5% il consumo idrico, il 12% di emissioni di CO2, ridotto i rifiuti in discarica. Ma non solo, ha aumentato la performance nella logistica (con lo stabilimento di Altopascio) con un +12% di vagoni in transito per lo spostamento della merce su rotaia, l’utilizzo dei mezzi a gas metano. Su questo fronte, l’ad Pasquini si dice “pronto a sostituire il metano con l’idrogeno”, grazie a un nuovo impianto di cogenerazione per la produzione di energia e calore nello stabilimento di Porcari, con turbine a gas già predisposte per poter funzionare anche con idrogeno e biometano. Ma Pasquini evidenzia anche alcuni aspetti fastidiosi, dettati dalle lungaggini burocratiche. “La politica, le amministrazioni a ogni livello, devono rispondere agli sforzi delle imprese, se com’è auspicabile, è giusto lavorare in sinergia” - sostiene l’amministratore delegato.

Presente all’incontro virtuale anche l’europarlamentare Simona Bonafè (Alleanza progressista di socialisti e democratici): “Lucart – sostiene – rappresenta sicuramente un’eccellenza, in Toscana e direi in Italia. Capisco bene quello che dice Pasquini: le leggi devono tradursi sul territorio senza che queste producano ulteriori oneri burocratici per le imprese; bisogna – conclude – accompagnare i processi sul territorio”.

Importante anche la partecipazione di Fabio Iraldo, professore ordinario di Management presso la Scuola Sant’Anna di Pisa. “C’è da registrare che la pandemia ha incrementato l’attenzione per l’ambiente; ma noi oggi dobbiamo puntare a utilizzare, rispetto all’economia circolare, un approccio metodologico scientifico robusto, ponendoci la domanda di come comunicare il ruolo della scienza affinché la gente capisca”.

Per Iraldo, “l’economia circolare è un’opportunità imperdibile e vi è la necessità che tutti gli attori (pubblici e imprese, ndr), parlino lo stesso linguaggio riferendoci al rifiuto come a una risorsa”.

Insomma, la comunicazione è fondamentale anche per far capire alla popolazione che l’economia circolare ha bisogno di impianti che trattino i rifiuti: un fatto, questo, che spesso è avversato da una parte della popolazione. Alla tavola rotonda hanno partecipato anche Francesco Pasquini, Chief sales & Marketing Lucart, Francesco Faella, Managing director Tetra Pak south Europe (molto interessanti gli sviluppi ecologici su questo materiale), Giancarla Pancione, Director Save the Children Italia dove Lucart si è fatta promotrice di una campagna di aiuto ed è partner contro le povertà e il sostegno. La tavola rotonda è stata moderata da Tessa Gelisio, conduttrice televisiva e ambientalista.