Lucart, sempre più ’green’. I conti volano e le emissioni calano

Il 19esimo ‘rapporto di sostenibiltà‘ mette in luce gli ulteriori passi avanti per l’ambiente della multinazionale

Lucart, sempre più ’green’. I conti volano e le emissioni calano

Lucart, sempre più ’green’. I conti volano e le emissioni calano

Trasparenza, condivisione, ma soprattutto sostenibilità. Trasferta nella Capitale per dipendenti e vertici di Lucart, gruppo cartario multinazionale conosciuto per il brand Tenderly, che ieri mattina hanno presentato a Roma il 19esimo Rapporto di sostenibilità.

L’incontro ha visto la partecipazione di Francesco Pasquini, Chief sales e marketing officer di Lucart, Giancarla Pancione, marketing e fundraising director di Save The Children Italia, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Massimo Battaglia, docente dell’Università La Sapienza di Roma, e Stefano Ciafani, presidente di Legambiente.

“Il 2023, per Lucart, è stato un anno di successi straordinari: un anno in cui l’azienda ha iniziato a raccogliere i frutti degli investimenti impiantistici e organizzativi effettuati negli anni precedenti“, è srato il commento dell’ad della multinazionale, Massimo Pasquini.

Grandi risultati, a volte grandissimi, che rappresentano la dimostrazione più tangibile di come un’azienda possa raggiungere ottime performance economiche ottenendo, allo stesso tempo, anche performance ambientali e sociali di altissimo livello.

Ma parliamo di numeri. Nel 2023, Lucart ha chiuso l’anno con un fatturato di ben 765 milioni di euro (oltre il 6% in più rispetto all’anno precedente) e un Ebitda più che raddoppiato: si tratta del miglior risultato di sempre che conferma ancora una volta la leadership di Lucart nella produzione di carta tissue riciclata.

Sempre nel 2023, Lucart ha migliorato il proprio impatto ambientale continuando a ridurre le emissioni di Co2 che, ora, si attestano a 403,75 kg per tonnellata di carta prodotta contro i 408,18 del 2022. Anche il consumo idrico è in forte diminuzione: rispetto al 2013, pensate, Lucart ha raggiunto 9,48 m3/tonnellata di carta prodotta, ovvero -35,9% rispetto a undici anni fa. Nell’ultimo decennio in netta diminuzione anche il consumo energetico specifico (-25% rispetto al 2014). Trend positivo anche per quanto riguarda gli imballaggi che, già dal 2021, sono al 100% compostabili o riciclabili.

A inizio anno, Lucart ha inoltre aderito alla "Science based target initiative" per sviluppare un percorso di decarbonizzazione. Rispetto al 2021, le emissioni specifiche Scopo 1 e Scopo 2 sono state ridotte rispettivamente del 7% e del 33%. Per quanto riguarda invece la transizione sostenibile, l’azienda si sta invece allineando alla funzione "Sustainable supply". Sempre più vicino anche il traguardo del 100% degli stabilimenti certificati ISO45001 previsto entro il 2025: al momento, infatti, oltre il 90% dei siti produttivi Lucart ha ottenuto la certificazione sulla salute e sicurezza. Si espande anche "EcoNatural", il progetto di economia circolare nato nel 2010. Lo scorso anno Lucart ha infatti inaugurato anche uno stabilimento che produce oltre 250mila pallet all’anno in plastica riciclata partendo dagli scarti di polietilene e alluminio recuperati dai cartoni per bevande. Grazie a questo progetto l’azienda ha contribuito a recuperare più di 10,7 miliardi di cartoni per bevande, evitare l’uso di 4.6 milioni di alberi e l’emissione di 281.300 tonnellate di Co2e.

Ma le soddisfazioni non finiscono qui: sempre nel 2023, Lucart ha ottenuto per il secondo anno consecutivo il rating Platinum dell’agenzia indipendente Ecovadis, il livello massimo sulla responsabilità sociale d’impresa che solo l’1% delle imprese mondiali può vantare.

Giulia Prete