REDAZIONE LUCCA

Lucca, alta tensione abitativa “La questione dell’abitare deve tornare nell’agenda politica“

Per la consigliera comunale Pd, ed ex assessora con Tambellini: "Tra domanda e offerta la città è sotto di circa 500 alloggi. E’ opportuno ribadire la centralità del ruolo del pubblico".

Lucca, alta tensione abitativa “La questione dell’abitare deve tornare nell’agenda politica“

Un intervento che affronta il tema della casa in quanto diritto inalienabile, dunque una disamina politica su uno dei tasselli fondanti della giustizia sociale. Il tutto in una cornice dove l’aspetto urbanistico è alla base di un ragionamento partecipativo e di un fine ancor più cogente: il diritto alla casa.

Serena Mammini, consigliera comunale del Pd e membro della Commissione consiliare urbanistica e assetto del territorio, interviene dopo che il nostro giornale, nei giorni scorsi, aveva posto l’accento sulla questione della casa analizzando il fenomeno del caro-affitti a seguito delle locazioni a fini turistici.

"Che Paese è quello in cui l’imposta sul valore degli affitti, la cedolare secca, è al 21% e quella sul lavoro si aggira sul 40%: non dovrebbe, semmai, essere il contrario?". Inizia così l’intervento di Mammini, che prosegue: "La rendita immobiliare non dovrebbe essere tassata più del lavoro? Se si volesse contrastare l’inevitabile insorgere di conflitti sociali all’interno delle nostre città, sarebbe necessario procedere a livello nazionale con opportuni interventi di politiche fiscali concrete, e a livello locale con politiche abitative più innovative e supporto agli affitti. La realtà pare andare da un’altra parte: a livello nazionale con i tagli al contributo affitti, a livello locale è stata da poco tolta l’agevolazione Imu per la locazione di fondi sfitti per uso abitativo".

Un affondo all’attuale amministrazione comunale. Prosegue: "Purtroppo la politica ha smesso di occuparsi del diritto alla casa, invece è dimostrato che la questione ha urgenza di tornare al centro della discussione; necessario che il tema dell’abitare rientri con forza nell’agenda politica, ribadendo la centralità del ruolo del pubblico".

Secondo Mammini, Lucca rientra tra i comuni ad alta tensione abitativa: "Tra domanda e offerta – fa sapere la consigliera – la città è sotto di circa 500 alloggi; è prioritario ampliarne l’offerta e occorre intervenire con azioni differenziate, a partire dalla fiscalità, ma anche dal completare aree già a vocazione residenziale e per lo più già di proprietà comunale. Questo non significa – precisa – che laddove possibile non si debba ristrutturare o acquisire a patrimonio pubblico immobili privati, anzi, ma il meccanismo, uscendo dagli slogan, non è così lineare, anche perché non sempre gli alloggi privati sfitti sono nella disponibilità del mercato".

Spiega infine la consigliera Pd: "Un Comune che voglia andare a concludere lotti iniziati decenni fa incontra gli stessi abitanti di quei lotti guardinghi e preoccupati di vedersi alterato un equilibrio costruito negli anni: lo abbiamo toccato con mano anche a Lucca, in occasione della redazione del Piano operativo. D’altronde le politiche dell’abitare, se vogliamo mettere la persona al centro, devono considerare l’ambiente in cui si vive, la città pubblica".

Secondo Mammini, oltre all’alloggio "sono fondamentali gli spazi comuni, i servizi offerti, le attrezzature, l’accessibilità e la cura dell’ambiente".

Poi un’ultima stoccata all’amministrazione comunale: "Quanta teoria e quanti discorsi, sempre utili, ma di più se seguiti da azioni concrete; nel frattempo – conclude – la lista di chi attende un alloggio si allunga, così come il disagio e la frustrazione per le persone che rimangono senza un bene essenziale che, insieme al lavoro, dona dignità alla vita".

Maurizio Guccione