GIULIA PRETE
Cronaca

Lucca, semina il caos in un locale: scatta il daspo urbano aggravato

La Polizia ha predisposto un Dacur anche a un cittadino dell'est Europa

polizia san frediano

polizia san frediano

Lucca, 25 giugno 2024 – Proseguono, in centro storico, le misure di prevenzione nei confronti dei soggetti ritenuti socialmente pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica. Nelle ultime 48 ore la Divisione Polizia anticrimine della Questura, su proposta della squadra volanti, ha infatti predisposto due Dacur ad altrettanti soggetti, entrambi con svariati precedenti e condanne specifiche per reati “da strada” e di indole violenta. Il primo ad essere attinto dalla misura di prevenzione è un cittadino 58enne dell’Europa dell’est, da tempo regolarmente residente a Capannori, resosi protagonista nel pomeriggio del 20 giugno in piazza S.Frediano, gremita da turisti e famiglie, di aggressioni verbali verso i passanti e i titolari di un esercizio commerciale, complice anche lo stato di ubriachezza. Nell’occasione è stato provvidenziale l’intervento dei poliziotti, giunti in breve sul posto, contro cui l’uomo ha rivolto la sua ira, che lo hanno dapprima tranquillizzato e poi accompagnato in Questura, dove ha potuto sbollire la sbronza senza ulteriori danni, prima di essere denunciato per oltraggio resistenza e minacce a Pubblico Ufficiale, nonché per violazione della legge sulle armi perché trovato in possesso di un paio di forbici acuminate. Per lui il Questore ha adottato il divieto di accesso a tutti i locali pubblici di piazza san Frediano per 2 anni. Il secondo è un cittadino lucchese 51enne, che la sera del 19 giugno, in via san Paolino, ha minacciato il titolare di un ristorante e infranto la vetrina del locale. La Polizia è intervenuta tempestivamente e lo ha accompagnato in Questura, denunciandolo. Nel 2022 fu tratto in arresto da una pattuglia della Squadra Volanti per un episodio analogo, pertanto il Questore ha adottato nei suoi confronti un Dacur aggravato, inibendogli l’accesso a tutti gli esercizi pubblici ricompresi nelle mura urbane per il tempo massimo consentito dalla legge, ovvero 3 anni.