REDAZIONE LUCCA

Lucca richiede 3,5 milioni per proteggere il ponte di Mologno sulla SP40

La Provincia di Lucca chiede fondi per opere di protezione del ponte di Mologno, minacciato da erosione e marciapiedi degradati.

Al via l’installazione delle opere di interdizione al transito dei marciapiedi sul ponte di Mologno (foto Borghesi)

Al via l’installazione delle opere di interdizione al transito dei marciapiedi sul ponte di Mologno (foto Borghesi)

La Provincia di Lucca ha chiesto al Dipartimento della Protezione civile un finanziamento di circa 3,5 milioni di euro, per provvedere alla realizzazione di opere di protezione del ponte di Mologno sulla SP40 tra i comuni di Barga e Gallicano. Opere di messa in sicurezza dai fenomeni erosivi e di rifacimento dei marciapiedi.

"L’opera - spiega il vicepresidente della Provincia, Andrea Carrari - rientra in quelle programmate a seguito di un’ispezione dei ponti strategici, avviata tempo fa. Da questa ricognizione, infatti, sono emerse alcune criticità che riguardano sia i marciapiedi a sbalzo che i fenomeni di erosione dovuti al fiume Serchio, peraltro aggravati, a seguito dell’evento di piena del novembre 2023". Sono state eseguite sul ponte in verità anche verifiche più approfondite da cui è emerso che i componenti principali della sovrastruttura non mostrano criticità e le verifiche statiche risultano essere pienamente soddisfacenti, con margini di sicurezza compatibili con le norme vigenti; positive anche le verifiche per le pile e per le spalle, così come quelle geotecniche relative ai terreni ubicati al piede delle fondazioni, anche in condizioni di carico abbinati a scenari di pile scalzate.

Tuttavia, sono emerse appunto le criticità relative ai marciapiedi e non solo: le solette in cemento armato poste a sostegno dei marciapiedi laterali non soddisfano i requisiti e necessitano di interventi, anche perché presentano un calcestruzzo fortemente degradato con barre di armatura ossidate e corrose. Altra criticità riguardano le sottostrutture in generale che sono oggetto di fenomeni erosivi importanti da parte del fiume Serchio. "Alla luce di tali condizioni - prosegue Carrari - le solette in cemento armato dei marciapiedi rappresentano un potenziale rischio soprattutto per il traffico veicolare: l’assenza di dispositivi di protezione tra il piano viario ed il marciapiede rende, infatti, il cordolo attuale facilmente sormontabile, creando una situazione in cui un veicolo fuori controllo potrebbe gravare con il proprio peso sull’elemento, innescando così un potenziale collasso improvviso della soletta".

Proprio per questo motivo in questi giorni sono iniziati i lavori di messa in opera dei paletti di interdizione al transito dei marciapiedi, in modo che non sia possibile l’accesso da parte dei veicoli. Carrari aggiunge che questo è un provvedimento dettato dall’urgenza, ma che l’intervento vero e proprio sarà quello per il quale è stato chiesto il finanziamento: "Un intervento che, in considerazione dello stato di degrado dell’infrastruttura, dovrebbe andare verso la demolizione e la ricostruzione dei marciapiedi stessi".