Dopo una mattinata di febbrili consultazioni tra Bulgarella, Lo Faso e Conte, su cosa dire, sia in merito alla posizione di Gorgone, che sulla complessa vicenda societaria dai contorni poco rassicuranti almeno per quel poco che trapela, nel tardo pomeriggio di ieri è stato diramato un comunicato stampa, che in buona sostanza rimanda qualsiasi decisione, sia tecnica che societaria, ai futuri acquirenti, peraltro ancora misteriosi e questo è un dato preoccupante.
Ma andiamo per ordine. Il comunicato diramato dalla società inizia così: "In un momento delicato come quello attuale, la Lucchese desidera esprimere con trasparenza la propria posizione e le motivazioni delle decisioni adottate. La recente sconfitta casalinga e la posizione di classifica non in linea con le aspettative rappresentano un momento di forte difficoltà per la nostra squadra e per i nostri tifosi, che ringraziamo per il loro costante supporto e per il confronto sincero e corretto che è avvenuto dopo la partita con la Spal".
Il comunicato poi prosegue: "Le condizioni di salute non positive del presidente Andrea Bulgarella lo hanno portato ad una profonda riflessione sull’immediato futuro della Lucchese. Come più volte ripetuto la società sta cercando nuovi acquirenti per garantire la continuità di un progetto in linea con la storia che la Lucchese rappresenta. In queste ore si è delineata una strada ben precisa sulla cessione, che porterebbe ad un “closing“ già nei prossimi giorni. Pertanto il presidente Andrea Bulgarella ha espresso la volontà di non procedere ad alcun cambiamento in ambito tecnico-sportivo, poiché ritiene che le decisioni debbano essere prerogativa dei futuri acquirenti della società. Questa scelta non deriva da un disimpegno nei confronti del progetto sportivo, ma da un atto di responsabilità e consapevolezza della complessità della situazione attuale".
Fin qui, dunque, la versione ufficiale dell’attuale gruppo dirigente. Non sorprende il fatto che il presidente Bulgarella non se la sia sentita di esonerare l’allenatore Gorgone, del quale è sempre stato un profondo estimatore, lanciando la palla, per così dire, in calcio d’angolo (leggi i nuovi acquirenti), anche perché avrebbe dovuto fare altrettanto con il direttore sportivo Ferrarese, che ha costruito la squadra e in ultima analisi, con i suoi collaboratori più stretti, che gli avevano promesso una Lucchese "ambiziosa" facendogli spendere, evidentemente male, in due anni, cinque milioni di euro, come ha dichiarato in televisione il d.g. Conte.
Dunque Gorgone rimane, anche se incapperà per la seconda volta consecutiva in una squalifica, ma fino a quando nessuno lo sa con certezza, perché non sono ancora così chiari i reali tempi che porteranno al "closing" di cui si parla nel comunicato. Se la cessione fosse davverò così imminente vorrebbe dire che il nuovo proprietario ha fornito garanzie economiche solide e certe, oltre ad essere pronto a mettere sul piatto cinque, sei, settecentomila euro che serviranno per fare fronte alla scadenza del 16 febbraio prossimo, ricordando che in ballo ci sono da pagare (stipendi, contributi, ed oneri vari) tre mensilità e non due.
Il "nodo" vero da sciogliere, in questo momento, è uno solo: i futuri proprietari ce li hanno i soldi per evitare che la Lucchese prenda punti di penalizzazione e rischi di finire all’ultimo posto della classifica?
Attendiamo risposte, ma pensiamo che i colpi di scena non siano ancora terminati…
Emiliano Pellegrini