Come recita il titolo di una famosa commedia di Shakespeare "Molto rumore per nulla", alla Lucchese, la tanto paventata "scossa" tecnica, dopo l’ennesimo "flop", non c’è stata, dopo che lunedì sera in sala stampa, il neo d.g. Conte aveva dichiarato che martedì si sarebbe dovuto confrontare con Gorgone. A quanto pare non ci sarebbe stato nessun faccia a faccia tra il direttore ed il mister, per cui la conclusione più ovvia, al momento, è una sola: Giorgio Gorgone rimane. Fino alla fine della stagione, oppure fino alla prossima "fermata" della squadra? Nessuno può saperlo. Ieri in serata poi l’ufficio stampa ha fatto sapere che oggi se ne saprà di più in merito al futuro dell’allenatore.
Tra le tante cose che si pensano, ma che non vengono chiarite, ce ne è una in particolare che riguarda la clausola inserita nel contratto di Gucher, uno dei pochi rossoneri a dare del tu al pallone, che la società avrebbe dovuto spiegare in modo comprensibile e che invece lo ha fatto attraverso dichiarazioni "fumose". Per quel poco che si è capito, se Gucher dovesse giocare più di quattro partite gli scatterebbe automaticamente il rinnovo del contratto. Fino ad oggi il centrocampista austriaco, che avrebbe sicuramente fatto comodo sin dall’inizio del campionato, è stato impiegato due volte, per cui può giocare anche a Sassari e in casa contro il Pineto, prima che riapra la finestra invernale del calcio mercato, in modo da trovare eventualmente un’altra soluzione, a meno che non sia la stessa società rossonera, vecchia o nuova che sia, perché la cessione è sempre di attualità, a decidere di essere lei a proporgli il rinnovo. Un po’ come è stato fatto con quasi tutti i giocatori, ad eccezione di Quirini e Saporiti, che, sempre stando a quanto si dice, avrebbero declinato la proposta di rinnovo avendo altre ambizioni.
Ma torniamo a bomba. Dunque Gorgone rimane e si dice che l’imput in tal senso sia arrivato direttamente dal presidente Bulgarella. In fondo, ad essere onesti ed oggettivi, non è soltanto il tecnico ad avere la responsabilità di quanto sta succedendo (la squadra continua ad essere sballottata dagli arbitri), pur avendo commesso lui stesso degli errori (la scelta della difesa a tre mal si addice agli attuali difensori centrali, di qui la sua rinuncia contro l’Arezzo). Ci sono responsabilità iniziali da parte della società che pensava che questa squadra potesse disputare un campionato nelle prime quattro-cinque posizioni; ci sono responsabilità da parte di chi ha condotto la campagna acquisti estiva.
In una parola: tutti responsabili, nessuno responsabile, anche se nel calcio vige una legge non scritta: quando i risultati non arrivano la soluzione più logica, che non deve scandalizzare, è quella di mandare via l’allenatore.
Il quale Gorgone, intanto, è stato fermato per due giornate più ammonizione in seguito alle proteste nei confronti dell’arbitro, mentre Sabbione è stato squalificato per un turno. Da valutare le condizioni fisiche di Magnaghi (problema alla caviglia) e di Costantino in vista della trasferta di Sassari.
Emiliano Pellegrini