![Stefano Sampietro assieme al direttore generale Riccardo Veli (foto Alcide) Stefano Sampietro assieme al direttore generale Riccardo Veli (foto Alcide)](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/M2EwMTI4NTgtYzcwNS00/0/lucchese-lora-dei-brutti-presagi-troppi-gli-interrogativi-e-i-perche.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Stefano Sampietro assieme al direttore generale Riccardo Veli (foto Alcide)
Brutti presagi. Se a due giorni dalla scadenza federale di tre mensilità ai tesserati (novembre-dicembre-gennaio), che comporta, a quanto pare, una cifra addirittura superiore ai 7-800mila euro, la nuova proprietà, vale a dire la Slt di Roma, sta ancora lavorando (parole di Sampietro) per mettere insieme le risorse necessarie per evitare che salti tutto per aria, vuol dire che a ieri non era stato fatto alcun versamento in Lega. Come è chiaro che non è stata fatta da parte della Sanbabila, società acquirente, la "due diligence" al momento dell’acquisto della Lucchese dal gruppo Bulgarella, perché altrimenti doveva essere ben chiaro che c’era un debito certificato di ics milioni di euro e che c’erano degli impegni economici ai quali fare fronte, lunedì prossimo per oltre 7-800 mila euro, più un altro milione di euro per arrivare alla fine della stagione.
Quindi appare decisamente "strana" la dichiarazione fatta dall’avvocato Longo, attuale presidente della Lucchese, prima in conferenza stampa e poi ribadita nei giorni scorsi, che la Sanbabila, essendo entrata in possesso della società rossonera a metà gennaio, anche la "vecchia" società, cioè il gruppo Bulgarella, dovrebbe fare la sua parte nel pagamento delle tre mensilità in questione. A rigor di logica le cose non stanno proprio così, perchè di solito chi compra, si accolla debiti e crediti, o no, per cui cosa c’entra tirare in ballo oggi la vecchia proprietà? Oltretutto è doveroso ricordare che attualmente non è stata ancora sostituita, da parte della nuova proprietà, la fideiussione del gruppo Bulgarella.
La verità vera è che ci sono ancora troppi lati poco chiari e per nulla rassicuranti nella vicenda societaria che si sta consumando sulla "pelle" della Lucchese-squadra, impegnata nella difficile e complicata lotta per la salvezza. Non vorremmo che si cominciasse a fare a "scaricabarile", come dice, per nascondere un interrogativo di fondo che, fino a prova contraria, è uno solo: la Slt ha o meno le potenzialità economiche per reggere una squadra di calcio? E ancora: perché la Sanbabila prima e la Slt poi si sono imbarcate in questa avventura sapendo benissimo in partenza che si sarebbero trovate a gestire una società che non produce utili, ma solo perdite? E nessuno ci venga a raccontare la storiella che l’interesse per entrare nella Lucchese sia dipeso dal fatto che Lucca è una bella città con le mura cinquecentesche oppure per le sue 105 chiese, perché nessuno è nato ieri.
Intanto, ieri c’è stato l’ennesimo colpo di scena nella sempre più nebulosa vicenda della Lucchese. Giuseppe Vitaglione ha rassegnato le dimissioni da collaboratore del direttore generale Veli. E sarebbe saltata la nomina di Luca Nember a direttore sportivo (possibile ritorno di Ferrarese), che si dice sia stato silurato ieri assieme Pasquale Matarrese, responsabile area tecnica. Il tutto mentre si fanno sempre più insistenti le voci di un possibile mancato pagamento degli emolumenti ai giocatori con conseguente penalizzazione.
Emiliano Pellegrini