Il problema non è tanto la squadra che ha un impianto tecnico complessivo modesto, che non è andata oltre il pareggio contro avversari alla sua portata e che le uniche due vittorie le ha ottenute in trasferta, contro due squadre in piena crisi di identità (Spal ed Ascoli).
No. Il problema è a monte e risiede, come stiamo dicendo da diverse settimane, nella mancanza di una società, che non dovrebbe solo occuparsi delle questioni prettamente aziendali, ma dovrebbe anche "proteggere", essere più presente, fare quadrato attorno ad una squadra che invece è stata abbandonata a se stessa e che, sotto questo aspetto, sta facendo il massimo. I tifosi chiedono che la società si faccia sentire, per così dire, con chi guida gli arbitri, anche se ovviamente non si possono cambiare i risultati acquisiti sul campo.
La "storiella" che la Lucchese sarebbe, per così dire, antipatica agli arbitri, lascia il tempo che trova. Ci sarebbe voluto il presidente in piena efficienza per far presente a chi di dovere che sono già quattro i rigori negati ai rossoneri, come hanno documentato a posteriori le immagini televisive. Purtroppo Bulgarella ha altri pensieri a cui pensare ed allora chi dovrebbe far sentire la voce della Lucchese? Non abbiamo una risposta. A parte i "torti" arbitrali, che probabilmente sono costati diversi punti in meno in classifica, rimangono le lacune di una squadra che non ha una difesa solida e che manca di qualità nella parte finale dell’azione.
Se diamo per buona questa sommaria analisi, dobbiamo rimettere nel cassetto una volta per sempre i programmi "ambiziosi" e concentrarsi invece sul presente che riserva tre impegni molto difficili, quasi proibitivi, se ci riferiamo ai numeri soprattutto di Pescara ed Entella, che hanno quasi il doppio dei punti dei rossoneri. Questo, tuttavia, non vuol dire che gli adriatici di Baldini domenica pomeriggio al Porta Elisa abbiano già vinto prima di scendere in campo, oppure che serviranno dei "miracoli" in occasione delle due successive trasferte consecutive di Chiavari e Campobasso. No. Questo girone ha dimostrato che anche le "piccole" possono mettere in difficoltà le "grandi", che le sorprese sono all’ordine del giorno.
Ed allora Gorgone che domenica dovrà rinunciare al suo uomo più in forma, Quirini e che è in apprensione per il riacutizzarsi di un problema muscolare che Tumbarello si sta trascinando da tanto tempo, spera di poter recuperare Antoni, l’unico esterno in grado di garantire gli "strappi" sulla sinistra, chiusi con cross allettanti nell’area di rigore avversaria. Sicuramente il Pescara che al Porta Elisa sarà sostenuto da centinaia di tifosi, rappresenterà l’ennesimo banco di prova per una Lucchese che avendo poco da perdere, deve puntare sull’orgoglio e magari su una prestazione super, per sovvertire il pronostico, che oggettivamente pende dalla parte degli adriatici. Vogliamo semplicemente dire che ogni partita va giocata e che si parte sempre dallo zero a zero.
Emiliano Pellegrini