Il museo di villa Webb, già villa Buonvisi, di Bagni di Lucca, allestito e gestito dalla Vicaria Val di Lima, si è arricchito di una nuova stanza espositiva. Si tratta della "stanza del telaio", inaugurata domenica pomeriggio, alla presenza di molti visitatori, che hanno potuto assistere dal vero ad una prova pratica tenuta da Andreina Marchi, 79 anni, l’ultima tessitrice in attività a Bagni di Lucca. Nella stanza un antico telaio, perfettamente revisionato e funzionante, sistemato al terzo piano della Villa, con l’esibizione manuale di Andreina che ha riportato in vita un mestiere del passato antico che ha fatto la storia di tante generazioni. "Per me non è un lavoro, – ha detto Andreina Marchi, che risiede a Fornoli, dove ancora opera, insieme al marito Luciano Bianchi, dal quale ha avuto due figli, un maschio ed una femmina - ma un modo di impiegare il tanto tempo libero che mi resta da pensionata. Ho imparato a tessere da mia madre, quando da bambina, con mio fratello, aiutava la mamma preparandole i rocchetti di lana e di cotone che le servivano per tessere".
"E’ per me una passione di cui non posso fare a meno, mi diverto ad usare il telaio e sono contenta perché metto a frutto così la mia fantasia e creatività".
E la creatività di Andreina si è vista nell’esposizioni di prodotti da lei eseguiti ed esposti nella stanza del telaio: coperte variopinte, tappeti, lenzuola ed anche indumenti, addirittura vestiario, come maglie, giacche, perfino e cappotti, che le sue mani sanno creare finemente lavorati e decorati.
Quest’ultima realizzazione, la stanza del telaio, si aggiunge al vasto patrimonio del Museo, che comprende alte aree espositive molto interessanti. Come, iniziando dal piano terreno, la sala delle Armature e delle Armi della Vicaria, la cucina ottocentesca e il salottino d’epoca. Al secondo piano fanno bella mostra di sé gli antichi giochi del Casinò, perfettamente e fedelmente ricostruiti da Virgilio Contrucci, poi la camera di Lord Byron, che nella villa fu ospite nell’800 e il presepe di Egidio Illidi; al terzo piano, appunto, la nuova stanza del telaio ed infine il Museo dell’Impossibile, per certi versi terrificante, all’ultimo piano. Un percorso storico-artistico e culturale che richiama migliaia di visitatori da ogni dove.
Marco Nicoli