Il prossimo 21 dicembre la variante urbanistica per la realizzazione della rotonda della Madonnina a Lunata approderà in consiglio comunale. Il semaforo verde nella massima assemblea cittadina darà il via all’ultimo step dell’iter.
Da quella data, scatteranno i 30 giorni canonici per le osservazioni e, successivamente, potranno anche partire gli espropri dei terreni adiacenti. Nei mesi scorsi erano state spedite le lettere ai 35 proprietari privati. Un’opera che avrebbe dovuto già vedere la luce. Ma almeno adesso è condivisa.
Nella precedente fase i cittadini avevano presentato proposte e suggerimenti di miglioramento. E’ vero che si tratta di un intervento con finalità pubblica, ma siamo pur sempre in una delle zone più antropizzate, più densamente abitate del capannorese, con la presenza di molte attività produttive. Il Comune avrebbe potuto anche procedere, ma adesso si sarebbe trovato opposizioni, dinieghi. Le osservazioni, riguardanti per il 90% precisazioni tecniche, sono state accolte.
L’Ente di piazza Moro avrebbe potuto rigettarle e trovarsi adesso con una serie di ricorsi al Tar e magari al successivo grado di giudizio del diritto amministrativo, il Consiglio di Stato, rischiando di far... annegare la rotatoria nel mare magnum della burocrazia. Invece ora il cronoprogramma è ben scolpito.
Fine adempimenti in avvio di 2023, la gara di appalto tra maggio e giugno. Poi start al cantiere. Serviranno circa quattro mesi di lavoro. A fine 2023 il taglio del nastro, al massimo in avvio del 2024. Un limite temporale reale. Non una previsione. Si tratta, lo ricordiamo, di una doppia rotonda a forma di "otto" tra via della Madonnina, la Pesciatina e via dell’Ave Maria. Opera "storica", nel senso che da decenni se ne parla. Già definiti i progetti. Ora tocca alla variante, conditio sine qua non per procedere. Dopo la pandemia, i ricorsi al Tar ventilati, gli anni 2020 e 2021 purtroppo sono trascorsi senza risultati concreti.
Adesso, però, l’infrastruttura è condivisa dai residenti e dai titolari di attività produttive della zona e quindi non dovrebbero esserci sorprese. L’intervento è seguito da vicino anche da altri Enti, come Provincia e Regione, quindi c’è anche da considerare un pizzico in più di burocrazia. Il finanziamento è di circa 600mila euro, ma il costo salirà per l’aumento dei prezzi delle materie prime.
Con l’eliminazione dell’ultimo semaforo sulla Pesciatina e dintorni, verranno cancellate le code che quotidianamente si formano su quell’incrocio.
Massimo Stefanini