
La manutenzione del verde di qualsiasi città, anche alla luce del cambiamento climatico, sta diventando un punto centrale di ogni amministrazione comunale.
Molte città delle dimensioni di Lucca e con un patrimonio arboreo importante, da monitorare e custodire a dovere, soprattutto dopo l’evento calamitoso verificatosi nel marzo del 2015 – tutti ricorderanno i danni provocati dal vento in lucchesia – si sono dotate in organico di un agronomo. La scelta, se non obbligatoria, ha visto le amministrazioni optare per la procedura del concorso, per assumere personale specializzato, per avere esperti professionisti e soprattutto per monitorare costantemente (al pari di altre figure professionali esistenti negli enti) lo stato di salute degli alberi, facendo così un lavoro di prevenzione.
Lucca, con le Mura urbane e con alberature importanti presenti sui viali di circonvallazione, nonché insistenti su altre, importanti strade peri urbane, probabilmente avrebbe i requisiti necessari per giustificare la presenza di un agronomo a tempo pieno. Sarebbe una garanzia, indubbiamente, la presenza attiva tutti i giorni su cui fare riferimento.
Allo stato attuale, eccezione fatta per l’Orto botanico dove esiste la figura del curatore con funzioni specifiche e attagliate all’importanza della prestigiosa struttura, Lucca non dispone, nel proprio organico, della figura dell’agronomo. Al momento, l’amministrazione si avvale di figure specializzate, esterne alla struttura, ovvero consulenti a prestazione, ai quali affida gli incarichi giustificati dalle esigenze in corso.
Maurizio Guccione