FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

Mangiatoia Anfiteatro Così bar e ristoranti hanno trasformato la piazza più iconica

Il celebre ovale è stato ormai “brutalizzato“ dal proliferare di locali votati al turismo e alla gastronomia di massa. L’ultima novità è l’arrivo dei ”buttadentro“ per acchiappano i clienti.

di Fabrizio Vincenti

Sì, la mangiatoia è qui. E’ nata e si è sviluppata sui resti di un anfiteatro romano risalente al primo o secondo secolo dopo Cristo.

E’ nata e si è sviluppata, sedia dopo sedia, tavolo dopo tavolo, ombrellone dopo ombrellone sino a occupare orma una larga parte di quello che è uno dei luoghi più affascinanti e una volta anche caratteristici di Lucca.

Piazza Anfiteatro è ormai irriconoscibile, come se un lento ma inesorabile movimento l’avesse trasformata nell’identità, rapita dal resto del tessuto cittadino, per trasferirla in una realtà parallela. E che somiglia da vicino alle realtà italiane più brutalizzate dal turismo e dalla gastronomia di massa.

Qualche numero può aiutare a capire meglio: nel solo ovale – che così come lo conosciamo lo ha regalato alla città uno dei suoi figli più illustri e forse trascurati, ovvero Lorenzo Nottolini – sono oltre una dozzina i locali. Trattorie. Ristoranti. Paninoteche. Bar per aperitivi. E altro ancora.

A spanne, almeno 600 posti a sedere all’aperto con tavoli e sedie che ormai strabordano ovunque e occupano una porzione rilevante della piazza.

Persino il cielo è parzialmente oscurato, con gli ombrelloni dei locali che si intrecciano, si toccano, quasi si litigano per un posto al sole. E sul poco lastricato non invaso da sedie e tavoli, ecco i leggii con i menu, alcuni dei quali con tanto di foto dei piatti proposti, che rendono facile l’associazione della magnifica piazza alle località mangiatoie sparse lungo lo stivale.

Come se non bastasse, la novità della stagione, anche questa mutuata delle medesime località di cui sopra, quelle ormai ”brutalizzate dal turismo di massa“, è la figura del "buttadentro".

"Inglese? Italiano? Venga si accomodi". "Prego, le interessa qualcosa? Venga". "Buonasera, buonasera".

Questo il genere di frasi che rivolgono ai potenziale clienti, accompagnandole dall’eloquente gesto della mano per invitare a sedersi e occupare uno dei posti di quello che pare sempre più un luna park dell’abbuffata.

Se la memoria non inganna, il "buttadentro" aveva fatto solo tempo fa una effimera e poco felice comparsa in un’altra zona della città.

Adesso prende piede in uno dei salotti, o forse sarebbe meglio chiamarlo ex salotto, della città. Accanto alle attività gastronomiche che si affacciano sulla piazza, ecco altri dieci locali che sorgono, alcuni storici, nelle vie che circumnavigano l’Anfiteatro.

Altre centinaia di posti davvero concentrati in pochi metri. E il quadro è definitivamente composto, la mangiatoia è servita.

Un quadro che a chi ha conosciuto Lucca non può che rimanere indigesto a prescindere dai prezzi e dalla qualità delle pietanze servite.