
Maresciallo Giangrande Lezione all’Alfieri Dal ferimento in servizio ai pericoli per i giovani
Il teatro Alfieri, gremito, ieri mattina, ha accolto il maresciallo Giuseppe Giangrande, con tutti gli occhi e gli orecchi intenti a questo carabiniere-eroe del nostro tempo che da dieci anni testimonia con la sua grande forza d’animo e la tenacia, che mai gli è venuta meno, l’importanza della legalità, la lotta alla violenza e l’accettazione con grande coraggio all’essere costretto a vivere in carrozzella.
"Siamo qui per ascoltare una grande testimonianza - ha commentato il sindaco Andrea Tagliasacchi – ed ognuna delle parole del maresciallo hanno un significato particolare. Una testimonianza della fedeltà alle proprie convinzioni e ideali di vita".
A presentare il maresciallo è stato il comandante della Compagnia di Castelnuovo capitano Biagio Oddo che ha ricordato quel tragico evento del 28 aprile 2013 quando fu ferito mentre era in servizio alla presidenza del consiglio a Roma, lo stesso giorno della cerimonia di giuramento al Quirinale del Governo Letta. Vicino al maresciallo, sul palco, anche la figlia Martina, il suo angelo custode in questi anni di sofferenza. Il saluto finale è stato del comandante provinciale dell’Arma Arturo Sessa.
Giangrande ha ripercorso la sua vita quanto diciassettenne era partito dalla Sicilia per entrare nell’Arma, poi i numerosi servizi in Italia e all’estero, fino a quel terribile anno 2013, iniziato con la prematura scomparsa della moglie e poi il suo ferimento da parte di uno sciagurato che aveva in mente di colpire lo Stato e le sue istituzioni. Con molta lucidità e coraggio Giangrande ha parlato della sua "seconda vita" di disabilità fra tante difficoltà che ancora oggi incontra una persona in carrozzella.
"La sanità verso i disabili non funziona – ha sottolineato - e lascia a desiderare". Nella seconda parte del suo intervento gli interlocutori sono stati i giovanissimi che aveva davanti. Ha sottolineato i pericoli del cyber bullismo, dei social utilizzati per innescare odio e mettere alla berlina altre persone, le tragiche conseguenze dell’uso di droga e di alcool, ha invitato gli alunni a dialogare sempre con i genitori e gli insegnanti per sradicare subito possibili forme di bullismo e altre violenze fisiche e psicologiche. Un alunno, Giovanni Del Giudice, a nome di tutti, ha rivolto diverse domande a Giangrande sul funzionamento dei servizi di prevenzione e di protezione. Infine un’alunna, Giada Adami, ha letto la commovente lettera scritta dal maresciallo alla figlia, inserita nel suo libro "Il prezzo della Fedeltà", scritto con il generale dei carabinieri Roberto Riccardi.
Dino Magistrelli