E’ fissato per martedì prossimo il consiglio regionale che dovrà decidere il destino della proposta di legge, presentata dalla Lega ma votata all’unanimità in commissione, per concedere una proroga di due anni alla concessioni idriche. Un provvedimento che interesserebbe prima di tutto a Geal ma che si è arenato a un passo dall’approvazione in aula nelle scorse settimane, per la retromarcia del Pd che, sotto la spinta dei sindaci di numerose località che hanno il servizio sotto la gestione di Gaia, ha finito per generare uno slittamento del voto. La proposta di legge è stata di nuovo calendarizzata come detto per martedì, mentre prosegue il fuoco di fila dei sindaci che chiedono che il provvedimento torni in commissione e che nei lavori di quest’ultima sia prevista la loro presenza.
Contro la posizione di questi primi cittadini si pronuncia il consigliere regionale della Lega Massimiliano Baldini, primo firmatario della proposta di legge, che ritiene ingiustificate alcune delle motivazioni addotte. "La cosa che trovo più sorprendente - direi kafkiana - relativamente al dibattito che si è aperto sul tema della proposta di legge avanzata dalla Lega – spiega Baldini – è leggere gli interventi di sindaci e rappresentanti di istituzioni diverse dal Comune di Lucca che dichiarano di farlo nell’interesse della città di Lucca e dei lucchesi. Ho rispetto istituzionale di tutte le opinioni ma l’unico interesse che conta e che dobbiamo perseguire è quello dei cittadini ed a Lucca, città che non credo abbia perduto la sua autonomia e dove Geal ha le tariffe idriche più basse di tutta quella Regione Toscana che invece ha le più alte in Italia, l’interesse dei lucchesi è provare a prendere tempo per trovare un futuro a Geal riformando un sistema idrico regionale che costa enormemente ai toscani. Tanto più che alcuni fra i sindaci che ho sentito stracciarsi le vesti per Gaia alla luce della sua governance interamente pubblica - la sinistra più radicale ci rifletta - sono gli stessi che si sono dichiarati qualche settimana prima a favore della Multiutility". Poi l’appello al Pd, che con la sua retromarcia ha per ora impedito l’approvazione di una legge nata sotto il segno dell’unanimità.
"Mi auguro che il Pd non metta in atto ulteriori strumenti dilatori tesi a nascondere le sue divisioni interne fra sindaci che vogliono Geal in Gaia e sindaci che la vogliono in Acque – conclude – anche perché mi risulta come, da tempo, la proposta di legge fosse stata portata a conoscenza di tutti gli organismi rappresentativi delle stesse realtà locali senza che nessuno abbia chiesto di voler interloquire sul punto. Non vorrei che dietro questa improvvisa alzata di scudi, mediaticamente orchestrata, vi fossero più le future candidature del Pd alle elezioni regionali che la riforma del sistema idrico".