Maturità, buona la prima. I “diari“ la traccia più amata “Gli esami non ci fanno paura“

Giornata speciale per tutti gli studenti, chiamati allo spaventoso esame di maturità. Finiscono le superiori i ragazzi della Generazione Covid: “Tornare alla normalità è stato brutale“. .

Maturità, buona la prima. I “diari“ la traccia più amata “Gli esami non ci fanno paura“

Maturità, buona la prima. I “diari“ la traccia più amata “Gli esami non ci fanno paura“

LUCCA

Dopo aver trascorso una delle notti più importanti e malinconiche della vita, per oltre 3mila studenti e studentesse lucchesi ecco arrivati anche i tanto temuti esami di maturità. Ieri c’è stata infatti la prima prova dell’esame di stato che ha visto i ragazzi cimentarsi nel tema di italiano.

Tra le tracce scelte quest’anno dal Ministero le poesie di due grandi autori del Novecento, forse tra i più amati: “Pellegrinaggio” di Giuseppe Ungaretti e Luigi Pirandello con un passaggio del romanzo “Quaderno di Serafino Gubbio operatore”, dove l’autore affronta il tema del progresso tecnologico e riflette sui possibili effetti. Tra gli spunti proposti per il testo argomentativo chiamata in causa anche la questione del conflitto atomico. Anche la Costituzione è stata una delle protagoniste della prima prova dell’esame 2024, con il testo della giurista Maria Agostina Cabiddu. Tra gli argomenti, anche l’opera “Riscoprire il silenzio“ della giornalista Nicoletta Polla-Mattiot. Tra i nomi celebri anche quello del premio Nobel Rita Levi-Montacini, con il suo straordnario “Elogio dell’imperfezione”. Ma a far breccia nel cuore dei maturandi lucchesi è stato il testo tratto dal libro “Profili, selfie e blog” di Maurizio Caminito: nella traccia i ragazzi hanno infatti dovuto riflettere sulle nuove forme di comunicazione e di esternazione dei propri pensieri che hanno sostituito ormai da diversi anni il diario “segreto”.

“Sono abbastanza tranquilla, le prove scritte non mi spaventano molto, sono molto più preoccupata per l’esame orale - ha detto Juliette, del liceo classico Machiavelli, che ieri mattina ha scelto la traccia su Giuseppe Ungaretti - Nel mio futuro c’è architettura. Devo ancora decidere dove andrò a studiare, ma non mi lascerò sfuggire nessuna opportunità”.

“Io ho scelto la traccia sulle nuove forme di comunicazione, mi è piaciuta molto - ha detto Diego - Sono molto tranquillo, penso solo a fare bene. A questo esame ci tengo tantissimo. A settembre mi iscriverò a scienze agrarie, il mio sogno è quello di fare l’agronomo. Il mio amore per la terra e per le tradizioni è molto forte”.

“Ieri sera mi sono portato nel letto il libro di letteratura, ma alla fine non ho ripassato niente - commenta Simone, che ha scelto invece la traccia di Mattiot - Come progetto per il futuro ne ho solo uno: relax per tutta l’estate. Dopo che mi sarò rilassato penserò al da farsi”.

Oggi, invece, via con la seconda prova che vedrà - in ogni istituto - un compito sulla propria materia di indirizzo. E i ragazzi del classico, purtroppo, lo sanno bene: questa mattina, hanno dovuto affrontare infatti la versione di greco.

“Ce lo aspettavamo - ha aggiunto Juliette - sarà un po’ tosta ma ormai ci siamo, sono ottimista”.

“Io e il greco siamo un po’ in conflitto - ha detto Diego - ma appena ho saputo che sarebbe uscito in seconda prova ho cercato di colmare tutte le mie lacune. Mi sono impegnato tanto quindi sono tranquillo”.

Un traguardo importante, l’esame di maturità, che arriva alla conclusione di cinque anni difficili segnati anche dalla pandemia: i ragazzi che in questi giorni affronteranno l’esame di stato sono infatti gli stessi che, nel 2020, erano solo al primo anno.

“Sicuramente la pandemia ci ha segnati molto - aggiuge Juliette - siamo stati in grado di prepararci bene lo stesso, ma stando così tanto tempo lontani dai compagni, dagli insegnanti e dalla gente in generale ci ha sicuramente reso persone più fragili, meno pronte ad affrontare un esame come questo”.

Della stessa opinione Umberto, del liceo artistico Passaglia, che da questa mattina affronterà la prova “multimediale” che avrà una durata di tre giorni.

“E’ come se avessimo perso due anni - ha detto - Con la scusa della pandemia, gli insegnanti se andavamo male in qualche materia hanno chiuso entrambi gli occhi. Quando tutto è finito, tornare alla normalità è stato brutale”.

Giulia Prete