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Maxi impianto fotovoltaico. Un punto a favore dell’azienda. Tar sospende il no del Comune

L’istanza dell’impresa agricola interessata a procedere è stata ritenuta, al momento, fondata. Ma il sindaco Fornaciari non si dà per vinto e si affida a un collegio legale di grandi esperti.

Un punto a favore dell’azienda. Il Tar ha sospeso il provvedimento del Comune di Porcari sulla non idoneità dell’area di via Forabosco per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra di notevoli dimensioni.

L’istanza dell’impresa agricola interessata a procedere è stata ritenuta, al momento, fondata: l’udienza pubblica per la trattazione di merito del ricorso è stata fissata per il prossimo 10 luglio. Sarà in quella data che il Tribunale amministrativo pronuncerà la decisione finale.

Nel frattempo il Municipio di piazza Orsi si è affidato agli avvocati Michele Guzzo e David Giuseppe Apolloni, che lo scorso novembre hanno avuto la meglio contro il Tar dell’Umbria nel difendere il Comune di Orvieto in un caso simile.

"Siamo in ottime mani – commenta il sindaco, Leonardo Fornaciari – e lavoreremo per dimostrare la legittimità delle nostre scelte a tutela dell’area del pre-parco della collina. Non ci fermeremo e andremo fino in fondo con determinazione e convinzione, anche se il risultato parziale è contro di noi. Ad oggi, però, voglio essere franco e realista: il Tar, accogliendo l’istanza di sospensione del provvedimento impugnato, lo rende di fatto inefficace. Questo significa che l’azienda agricola potrebbe avviare i lavori per realizzare l’impianto, anche prima dell’udienza del 10 luglio che potrebbe ribaltare tutto, e ne avrebbe facoltà. Ci auguriamo che prevalga il buon senso e che si decida di aspettare il prossimo passaggio di fronte al Tar prima di installare i pannelli fotovoltaici nell’area tra la Torretta e il lago della Fornace – continua il sindaco – ma non possiamo garantirlo. I Comuni non legiferano e, come tutti, devono rispettare le leggi dello Stato. Il Comune di Porcari ha intrapreso una piccola grande battaglia perché gli impianti di energia verde, fondamentali per una non rimandabile transizione energetica, siano realizzati, e anche facilitati, nei luoghi idonei. Ribadiamo: sì alle rinnovabili, ma non ovunque".

Nell’ordinanza, il Tar ha deciso di compensare le spese della fase cautelare, considerando la complessità della vicenda che ha fatto discutere molto, con la nascita di gruppi di cittadini per protestare contro l’intervento.

Massimo Stefanini