
McLaren, il carbonio arriva da Altopascio
Le strutture in fibra di carbonio usate da alcuni team di Formula Uno, in primis la MC Laren ? Alcune sono made in Altopascio. Realizzate dalla Delta Tech di località Rifoglieto che insieme alla gemella Delta Preg in Abruzzo, rappresenta il modello di impresa ad elevata concezione tecnologica, che fornisce prodotti e servizi all’industria dei materiali compositi avanzati; splendido esempio di come il 4.0 si possa integrare in tessuti socio-economici di media o piccola grandezza, come quello della cittadina lucchese. Acquistata il 30 settembre 2015 per il 55 % dalla giapponese Toray Industries, l’azienda è cresciuta in maniera esponenziale per fatturati e volumi di affari.
Il core business è quello dei materiali termoindurenti basati su rinforzi in fibra di carbonio, la principale produzione. Non è un caso che, aprendo il sito della società, ci venga incontro un bolide di Formula Uno che per il 70%, tra telaio ed altre componenti, è notoriamente in kevlar, parente stretto del carbonio. Leggerezza, rigidità, resistenza agli urti, stampabilità praticamente in qualsiasi forma rendono la fibra il materiale ideale per le auto da corsa, di qualsiasi categoria. A Woking, quartier generale Mc Laren lo capirono per primi. Ma questi materiali si adatteranno anche al futuro, ad esempio per le auto elettriche che dovranno essere resistenti ma leggere. Nello sport questa fibra è presente dalle canne da pesca alle biciclette fino gli alberi degli yacht di grandi dimensioni. I prodotti di questa azienda sono utilizzati anche in medicina, la radio-trasparenza per le diagnosi ai raggi X, oppure epossidici che soddisfano i requisiti di antincendio, fumo e tossicità utilizzati per interni di aerei e treni.
Massimo Stefanini