"Me l’hanno ammazzata, era tutto per me"

Sotto choc Alexsandra, la sorella di Raluca Elena, la 31enne uccisa con una coltellata alla gola. Si cerca un movente per l’atroce omicidio

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Dolore e rabbia. Sono i sentimenti dei familiari e degli amici lucchesi di Raluca Elena Serban, la giovane romena di 31 anni residente a Lucca assassinata con una coltellata alla gola nell’appartamento di Aosta dove si era trasferita da appena un mese. A far scoprire il delitto domenica mattina è stata la sorella Aleksandra Ada, che abita a Lucca e da dieci anni lavora in un bar del centro storico. Raluca non rispondeva a chiamate e messaggi Whatsapp da sabato mattina e lei ha capito che le era accaduto qualcosa di grave. Così è corsa ad Aosta, dove purtroppo si era ormai consumata la peggiore delle tragedie.

"Sono sconvolta – singhiozza al telefono la sorella Aleksandra Ada – perché Raluca era tutto per me. E ora non c’è più. Sono state scritte tante inesattezze su di lei. Era fidanzata, aveva ancora 31 anni e aveva abitato a Lucca per diversi anni. Sui documenti ha ancora la residenza qui. Ci volevamo un bene immenso. Non so proprio cosa possa essere successo, so solo che me l’hanno ammazzata...”.

Choc a Lucca tra i familiari e gli amici, ancora increduli di fronte a questa tragedia che ha spezzato la vita di questa giovane e bella ragazza. La madre Mariana abita a Sant’Angelo in Campo. Aleksandra e Raluca hanno vissuto assieme a Lucca, a San Vito, fino al 2015, quando la sorella è partita prima per Londra e poi per altre città del nord Italia, dove voleva cambiare vita. Una distanza che non aveva affatto indebolito il rapporto tra le due sorelle, rimaste molto unite. Oltre al dolore e alla rabbia ora c’è la voglia di capire chi e perché abbia ucciso Raluca Elena in quel modo atroce. La volontà di dare un volto all’assassino.

E la squadra mobile della questura di Aosta ha ascoltato a lungo la sorella, proprio per scandagliare un possibile movente o qualche sospetto tra le persone che la frequentavano o la conoscevano. C’era qualcuno che poteva odiarla tanto da volerla uccidere? Era stata minacciata?

Si cerca di capire a chi possa aver aperto sabato la porta dell’appartamento in via dei Partigiani. Qualcuno che conosceva o comunque di cui non sospettava certo le intenzioni omicide. Eppure quella persona l’ha poi uccisa con una coltellata alla gola, sferrata probabilmente da dietro, sulla porta del bagno, dove Raluca Elena è stata trovata ormai priva di vita dai vigili del fuoco e dalla polizia.

L’attività della squadra mobile della questura, coordinata dal pm di Aosta, dottor Luca Ceccanti, è ora concentrata a ricostruire la vita della giovane, anche attraverso l’analisi dei tabulati e dei dati dei suoi cellulari, anche se l’assassino li ha portati via per cercare di ostacolare le indagini. I poliziotti hanno interrogato a lungo anche i vicini di casa. L’ultima ad aver visto viva la giovane è stata una vicina che ha incontrato Raluca Elena nell’androne del condominio intorno alle 11 di sabato mattina. Poi più nulla. Secondo il medico legale la morte risalirebbe proprio al pomeriggio o alla serata di sabato. Il pm intanto disporrà l’autopsia per cercare di avere ulteriori dettagli sulla dinamica dell’omicidio.

Paolo Pacini