Una giornata sulle Alpi Apuane, con concentramento ai 1.500 metri di Foce di Giovo, tra il Pizzo d’Uccello e la Cresta Garnerone, per oltre centocinquanta persone di ispirazione ambientalista, in rappresentanza di numerose associazioni, tutte con l’unico obiettivo della tutela dell’ambiente, della salvaguardia del paesaggio apuano e delle bellezze delle Alpi Apuane.
Era questo il secondo appuntamento in quota dopo quello dello scorso anno "Baci e abbracci" sul monte Tambura. "Tutto si è svolto come da programma – commenta Gianluca Briccolani fotografo, alpinista fiorentino del Club Alpino Italiano, ideatore del progetto ambientale ’L’Altezza della Libertà’ e coordinatore dell’iniziativa –, nonostante che nei giorni precedenti ci fossero state delle tensioni, quasi delle minacce, con esposti ai carabinieri da parte della popolazione, come se domenica a Foce di Giovo si fossero dati convegno dei soggetti pericolosi".
A gruppi di venti persone, gli ambientalisti sono saliti a Foce di Giovo da sei ritrovi di partenza, Vergheto dal territorio massese, Foce di Pianza dalla zona di Carrara, Vinca dalla Lunigiana e Val Serenaia, Orto di donna, cava 27 dal versante garfagnino.
Percorsi differenti, con un’unica meta. Una volta ritrovati, sono seguiti gli interventi di Gianluca Briccolani, Alberto Grossi, Nicola Cavazzuti e le conclusioni di Elia Pegolo.
Gianluca Briccolani, la sua soddisfazione per come si è svolta la giornata è palpabile...
"Sicuramente sono soddisfatto. Abbiamo dimostrato intenti comuni tra le varie associazioni e siamo orgogliosi di aver steso una grande ’bandiera’ di circa 100 metri quadrati, tenuta da persone a debita distanza, come da protocolli vigenti. Abbiamo fatto le riprese mediante tre droni per preparare un video che sarà poi diffuso".
Voi associazioni e ambientalisti avete contatti con il Comune di Minucciano?
"Posso dire che quando facciamo delle affermazioni siamo documentati sulle varie leggi e vari progetti, anche senza andare di persona in municipio. Non siamo degli sprovveduti, sappiamo quello che diciamo. Resta il fatto che da cinque cave diventano 15".
La Regione Toscana da che parte sta?
"La risposta è ovvia se si pensa che nei prossimi venti anni è autorizzata un’estrazione di 47 milioni di metri cubi di marmo dalle Alpi Apuane".
Dino Magistrelli