“Le riflessioni di Luca Menesini rispetto alla nomina di Fabio Barsanti come vicesindaco non fanno che confermare come la sinistra abbia davvero perso aderenza con i problemi reali delle persone. Al posto di chiedersi dove hanno sbagliato, continuano ad agitare lo spettro dell’estrema destra. Un’operazione riduttiva e semplicistica, che non serve né a loro né ai cittadini”. A dirlo sono i Capigruppo di maggioranza Elvio Cecchini, Stefano Pierini, Lido Fava, Alessandro Di Vito, Massimo Fagnani e Lorenzo Del Barga. “Oggi la loro azione politica si esprime coltivando rapporti strategici interni che superano il peggiore consociativismo e sono fondati su delicati equilibri di potere. La loro presunta sensazione di superiorità li spinge spesso ad esprimere giudizi sommari e valutazioni inquisitorie, partendo dall’assunto di possedere la chiave della verità. Il Pd e l’ex presidente della provincia portano quindi avanti una narrazione basata sulla loro esclusiva convenienza politica, senza percezione di quel che succede fuori dai palazzi”.
“È singolare – proseguono – che a parlare di attribuzioni di incarichi, indicando i comportamenti più congrui da tenere, sia un politico sostanzialmente onnipresente sulla scena locale. E lascia altrettanto perplessi che il presidente di un Consiglio comunale si esprima in questi termini. La carica pubblica che ricopre richiederebbe un atteggiamento il più possibile super partes: quando Menesini parla di precisi posizionamenti politici viene inevitabile pensare che anche la sua uscita si muova in questo senso, magari nell’ottica di un incarico regionale. Sarebbe invece consigliabile superare i personalismi, per pensare al bene del territorio”. I consiglieri di maggioranza sottolineano infine che Pardini, al contrario di ciò che afferma Menesini, è in grado calamitare l’area moderata come provato anche dalle recenti elezioni provinciali.